Pagina:Alfieri - La virtù sconosciuta.djvu/17


DIALOGO. 15


sottratto alle noje, al servire, al tremare, alla vecchiezza, alle infermità, e più di tutto al dolore immenso e continuo di conoscere il bene ed il grande, e non poterlo nè ritrovar nè eseguire, te invidio bensì, ma te non compiango giammai.

FRANCESCO.

Venendo io dalla magione del disinganno, potrei su questo umano delirio, che amor di fama si appella, dirti e dimostrarti tai cose, che non solo ti consolerebbero di questa tua ideale mia fama, da me non acquistata, (nè acquistabile mai) ma ad un tempo istesso ti trarrebero forse del cuore l’ardentissimo desiderio che della tua propria tu nutri nel petto.

Ma, cessi il cielo, che così dolce ed utile chimera io voglia giammai negli umani petti nè pur menomare, non che distruggerla. Cagione essa sola d’ogni umana bell’opera, sovra chi più è nato ad intraprendere ed eseguire il bello, più dispotica