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i. della tirannide
 



favorevole a loro. Si gittarono dunque interamente in braccio al tiranno; ed egli, non li temendo oramai e vedendo quanto potevano riuscire utili alla propagazione della tirannide, li preelesse ad esserne i depositari e il sostegno.

E questa è la nobiltá, che nelle tirannidi d’Europa tutto giorno poi vedesi cosí insolente col popolo, e cosí vil coi tiranni. Questa classe, in ogni tirannide, è sempre la piú corrotta; ella è perciò l’ornamento principalissimo delle corti, il maggiore obbrobrio della servitú, e il giusto ludibrio dei pochi che pensano. Degeneri dai loro avi nella fierezza, i nobili sono gl’inventori primieri d’ogni adulazione, d’ogni piú vile prostituzione al tiranno; ma non tralignano giá essi nella superbia e crudeltá contro al popolo. Anzi, vie piú inferociti per la loro perduta potenza effettiva, lo tiranneggiano quanto piú sanno e possono con i flagelli stessi del tiranno, se egli lo permette; e se egli lo vieta (il che di rado accadeva fino allo stabilimento della perpetua milizia) non lasciano pure di opprimere il popolo di furto, con quanta prepotenza piú possono.

Ma dallo stabilimento in poi dei perpetui eserciti in Europa, i tiranni vedendosi armati e effettivamente potenti, hanno incominciato a tenere in assai minor conto la nobiltá, e a sottoporla anch’essa alla giustizia non meno che il popolo, allorquando ad essi cosí giova o piace di fare. La vista politica del tiranno, nel volersi mostrare imparziale pe’ nobili, è stata di riguadagnarsi il popolo, e di riaddossare ai nobili d’odiositá degli antecedenti governi. Ed io mi fo a credere che se il tiranno potesse amare una qualche classe dei sudditi suoi, ove fossero egualmente vili e obbedienti i nobili ed il popolo, egli pure inclinerebbe piú per il popolo; ancorché pur sempre sentisse che a tenere il popolo a freno egli è, in un certo modo, necessarissimo il naturale argine della nobiltá, cioè dei piú ricchi ed illustri. E di questo semi-amore, o sia minore odio del tiranno pel popolo, ne assegnerei la seguente ragione. La nobiltá, per quanto sia ignorante e mal educata, pure, come alquanto meno oppressa e piú agiata, ella ha il tempo ed i mezzi di riflettere alquanto piú che il popolo; ella si avvicina molto piú al tiranno; ella ne