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ii. del principe e delle lettere
 



Ma quegli eleganti e perfetti scrittori erano essi cagione della crescente effeminatezza, del cessante coraggio, del vile pensare, del servir lietamente, del non conoscer piú patria, del non temer che per sé, del vivere in corte temendo e sperando sempre, né mai cose legittime e grandi davvero? Oppure, tutte queste annoverate sfortune furono elle cagione che gli eleganti e perfetti scrittori fiorissero? Il pregio d’ogni scrittore sta, come le altre cose tutte, nella opinione degli uomini: e, dividendo in due parti le ragioni per cui uno scritto riporta il pregio della eccellenza, dico che il pregio della sublimitá intrinseca, cioè della veritá, evidenza e forza dei pensieri, non può esser mai se non uno; ma il pregio della sublimitá nell’esporgli e lumeggiarli può essere diviso in altrettanti aspetti, quante sono state, sono, e sian per essere le etá degli uomini, le differenze dei governi, e le diverse circostanze dei popoli. Ed in fatti, presso le nazioni che ebbero lunga vita, mutò l’eloquenza, mutando il governo e i costumi: talché il perfetto genere d’un secolo è spesso diventato il genere ridicolo e mostruoso d’un altro. Ma pure, per quanto ancora si sappia e s’intenda la forza e bellezza della lingua latina, da tutti si accerta essere ella arrivata al suo apice nel secolo d’Augusto. E, per trarre esempi anche dai moderni, i francesi, che non furono però mai popolo libero, debbono pur anche annettere l’epoca dei loro perfetti scrittori a quella della loro piú perfetta e total servitú. Ma gli scrittori d’Augusto e di Lodovico sono, o paiono, perfetti agli occhi ed orecchi di noi popoli anche servi e corrotti, e peggiori dei loro contemporanei. Chi però ci assicura che a Catone, ad Ennio, a Lucrezio ed ai popoli loro coetanei avrebbero piaciuto piú gli scritti di Virgilio e d’Orazio che non i loro propri? Niuno certo ardirá asserire che Lucrezio fosse uno sciocco rispetto a Virgilio: ma pure quella enorme differenza che passa fra loro, nella fluiditá, armonia e varietá del verseggiare, a qual ragione attribuire si dovrá? — Alla ripulitura della favella, risponderanno i moderni; — alla corruzione dei costumi, avrebbero risposto gli antichi, alla snervatezza degli animi, alla pestifera influenza di una assoluta dominazione.