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più pensieroso: passato quell’istante di riflessione, alzò il capo; i suoi occhi brillavano d’un fuoco giovanile.

Attraversò lo spazio che lo separava da sua figlia, e prendendo la mano di Pery, gli disse con voce grave e solenne:

— Se tu fossi cristiano, Pery!...

L’Indiano si volse estremamente maravigliato a quelle parole.

— Perchè? dimandò egli.

— Perchè?.. disse lentamente il fidalgo. Perchè, se tu fossi cristiano, io ti affiderei la salvezza della mia Cecilia, e son certo che la condurresti al Rio de Janeiro a mia sorella.

Il volto del selvaggio rasserenossi; il suo petto si dilatò a quell’inattesa felicità; le sue labbra tremanti mal potevano articolare il turbine di parole, che gli sgorgavano dall’intimo dell’anima.

— Pery vuol esser cristiano! sclamò egli.

Don Antonio gli gettò uno sguardo pieno di riconoscenza.

— La nostra religione permette, disse il fidalgo, che nell’ora estrema qualunque uomo possa amministrare il battesimo. Noi siamo col piè sulla fossa. Inginocchiati, Pery!

L’Indiano cadde a’ piè del vecchio cavaliere, che gl’impose le mani sul capo.

— Sei cristiano! Ti do il mio nome.

Pery baciò la croce della spada, presentatagli dal fidalgo, e rizzossi fiero e orgoglioso, pronto ad affrontare qualunque pericolo per salvar la sua signora.