Pagina:Alencar - Il guarany, III-IV, 1864.djvu/210


— 68 —

di professione, molto scarsi in quel tempo, specialmente lontano dalle città: il giovane non diede il menomo segno di vita.

Don Antonio de Mariz, che avea compreso perfettamente ciò che eravi a sperare dalla supposta ritirata degli Aimorè, avvertì la sua gente che si preparasse alla difesa; non perchè conservasse la benchè menoma speranza, ma perchè desiderava resistere fino all’ultimo momento.

Pery, dopo aver soddisfatto a tutte le domande di Cecilia, rispetto al modo con cui si era liberato dal veleno, uscì dalla sala e percorse lo spianato, osservando tutti i luoghi circostanti.

L’Indiano, infaticabile, ogni volta che si trattasse della sua signora, compita appena quella impresa gigantesca, per cui si era dato in mano degli Aimorè, affacendavasi già per concertare un altro progetto onde salvar Cecilia.

Dopo quell’esame strategico, entrò nell’appartamento da lui abbandonato la sera innanzi, ove trovò ancora le sue armi allo stesso modo che le avea lasciate.

Gli sovvenne della promessa fattasi fare da Alvaro, e della contrarietà del destino che avea restituito la vita a lui tre volte morto, e la involava al cavaliere lasciato sano e salvo.