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sumazione del delitto, prima che egli potesse prevenirlo.

Il suo intelletto incolto, ma splendido come il sole della nostra terra, vigoroso come la vegetazione del nostro suolo, guidavalo in questo ragionamento con una logica e una prudenza degna di un uomo incivilito: passando in rassegna i casi possibili, concertava tutte le probabilità, e preparavasi ad effettuare il suo disegno con quella certezza ed energia di azione, che nessuno possedeva in grado tanto elevato.

Perciò avviandosi verso casa, ove chiamavalo un altro dovere, quello di avvertire don Antonio della probabilità di un assalto degli Aimorè; era passato vicino a Bento Simoes e Ruy Soeiro, e guidato dagli sguardi di costoro, vide in lontananza Loredano nell’atto che mirava contro il cavaliere.

Correre, piombare sopra di lui, stornare la mira e aggravarlo sopra i ginocchi, fu un punto solo: appena i due avventurieri si accorsero del suo passaggio, che già il loro compagno era soggiogato.

L’effettuazione del progetto di Pery presentavasi naturalmente, senza gran difficoltà: la vita di Loredano era nelle sue mani; sbarazzatosi di lui, gettavasi sui due avventurieri, e contro questi gli bastava il suo pugnale: quando tutto fosse compiuto, presenterebbesi a don Antonio de Mariz e gli direbbe: «Questi tre uomini vi tradivano; uccidetemi, punitemi, se feci male.»