Pagina:Alencar - Il guarany, II, 1864.djvu/154


— 154 —

traggiare la signora, uccidere suo padre, te, tutti quelli della casa. Hanno altri che li secondano.

— Una rivolta!... sclamò Alvaro.

— Il capo di loro vuol rapir Cecy, che tu ami; ma Pery nol permetterà.

— È impossibile! disse il giovane maravigliato. T’inganni.

— Pery ti dice il vero.

— Non posso prestarvi fede!...

In fatti il cavaliere, che attribuiva la diffidenza dell’Indiano a una di quelle esagerazioni generate dall’estrema devozione per la figlia di don Antonio, non potea prestar fede ad un delitto orribile di quella fatta; la sua dirittura d’animo respingeva la possibilità di un tale attentato.

— Il fidalgo era amato e rispettato da tutti gli avventurieri: giammai negli otto anni trascorsi dal giovane al suo fianco era accaduto nella banda un solo atto d’insubordinazione contro la persona del capo; vi furono falli di disciplina, risse fra i compagni, tentativi di diserzione; ma non più di questo.

L’Indiano sapeva che Alvaro sarebbe molto difficile a credere quanto dicevagli; ed era per ciò che ostinavasi a custodir parte del secreto, sospettando che il giovane da leale cavaliere non prendesse la difesa dei tre avventurieri.

— Tu dubiti di Pery?

— Chi fa un’accusa come questa, è tenuto a provarla. Tu sei un amico; ma gli altri pur lo sono, e hanno diritto a difendersi.