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di prudenza da don Diego; fu questa la ragione perchè si era mostrato tanto severo verso suo figlio.

Vedendo adesso il principio dell’attuazione delle sinistre previsioni, quel timor vago sentito dapprima raddoppiò; e aiutato per avventura dalla disposizione di spirito in cui si trovava, si convertì in un forte presentimento.

Una voce interiore pareva dirgli che una grande disgrazia pesava sopra la sua casa, che l’esistenza tranquilla e felice fin allora menata in quell’eremo, stava per trasformarsi in un’afflizione, ch’egli non sapea definire.

Sotto l’influsso di questo moto involontario dell’animo, che in simili casi senza ragione apparente ci dispone alla speranza o al timore, il fidalgo tornò a casa.

Vicino alla scala incontrò due avventurieri, cui ordinò di andare immantinenti a sotterrare i selvaggi, e di serbare il maggior silenzio in proposito; non volendo contristare sua moglie.

Il di più già lo sappiamo.

Pensò che la sventura che paventava, poteva colpire la sua persona, e volle disporre la sua ultima volontà, e assicurare la quiete della sua famiglia.

Dopo l’avvertimento di Pery, ricordossi d’improvviso di quello che avea veduto; si trasse alla mente le più lievi circostanze, le accordò con ciò che Isabella avea raccontato a sua zia, e venne in cognizione di quello che era accaduto, come se vi fosse stato presente.