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affanni per qualche fanciulla, di cui andò in busca in San Sebastiano.

— Fatevi in là coi vostri affanni, Ruy Soeiro; pensate che Loredano sia persona da affliggersi per bazzecole di questa fatta?

— E perchè no? Tutti portiamo lo stesso calzare, e cui stringe più, cui meno.

— Non giudicate gli altri da voi stesso, signor innamorato; vi sono persone che pongono i loro pensieri in cose di maggior momento, che non in queste mollezze e vaneggiamenti.

Loredano serbavasi taciturno, e lasciava, senza risentirsene, che gli altri gli dessero la baia; di leggieri scorgeasi che rimuginava qualche cosa, e che un’idea fissa lo travagliava nell’animo.

— Ma, per dio, continuò Bento Simoes, diteci qualche cosa di ciò che vedeste nel vostro viaggio, Loredano; giurerei che vi è capitato alcun che di grosso!

— Attenetevi a ciò che vi dico, riprese Ruy Soeiro: Loredano sta in pena per amore.

— E da che lo deducete? domandarono alcuni.

— Adesso non monta il saperlo; per quella tazza di vino che gli sta di rimpetto, non vedete che occhiate le dà?

Gli avventurieri scoppiarono in risa, applaudendo alla lepidezza.

Ayres Gomes comparve sulla porta della stanza.

— Olà, buone lane! diss’egli con una voce che sforzavasi di render severa: fate ben chiasso!

— È giorno d’arrivo, signor scudiero; e dovete metterlo in conto: soggiunse Ruy Soeiro.