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144 lettere a maria.


     Se non fosse così, perchè talora
Fin nelle braccia de la donna mia
Quel subitano fastidir la vita?
Dimmi, Maria, perchè nell’abbondante
Primavera degli anni, allor che ignota
Senti agitarti una virtude quasi
Creatrice di mondi, all’improvviso
Stanca una voglia di morir ti vince?
E nel vol de le danze, e fra i doppieri
Multiplicati a lustro de le mense,
Muta la noia al fianco tuo s’asside,
Non atteso conviva, a dolorarti?
Perchè raccolto del giullare il teschio
Gittato via dai lepidi becchini,
Quel curïoso dimandar d’Amleto
La celia antica al dissepolto amico?
Onde sì forte maestà deriva
Dai quattro palmi d’un’aurèola nuda,
Ove posa un estinto? E chi primiero
Di benevoli Mani à popolato
Le chiese consuete; e via pei campi
Al tenue filo de le nuove lune
Sognò crucciosi Lèmuri? Chi mai
Nutrì nel core ai non ingrati figli
La reverente carità ch’espía
Dei sepolti le mende? E su le tombe
Così gentil malinconia profuse,
Che, miste ai sicomori, ogni cittade
In Orïente se ne fa cintura;
Quasi gli estinti con perenne e pia
Zona d’amor, di verde e di profumo
Abbracciassero i vivi?
                                          O mia sorella,