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de' bassanesi illustri. 35


coltivassero con grate opere così il terreno, come le piante di quel mio carissimo giardino costeggiato dalla Brenta, fareilo certo volontieri molto; ma voglio credere e confidarmi, che per non spiacermi almeno, nè esser ingrati, non disprezzeranno questo mio desiderio, nè si mostreranno sconoscenti del benefizio che io lor fatto ho. Amo tanto questo dilettissimo diversorio, per la piacevolezza del sito, per la comodità del fiume, per la sua vicinità, e per lo prospetto e vista gratissima, che se la fede non me ’l vietasse ardirei di dire aversi a veder, o certo udir spesso a diportarsi dopo mia morte di me qualche ombra agli odori et all’aura di quelli alberi, posso dir fatture delle mie mani, e creature mie: quasi inter amoena piorum concilia fortunatorum nemorum, sedesque beatas1. Dalle poche memorie in somma del Campesano, che tuttavia ci rimangono, scorgiamo in lui uno spirito veramente gentile. Penetrato della verità ed eccellenza della sua religione, egli era nemico di quella pietà imbecille che suol far consistere la soda virtù in vote apparenze. Non mai desiderio di ven-


  1. Nuova Raccolta Callageriana, tom. xviii e xxii.