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160 narazione intorno alle opere


non solo di assicurare in forme illibate e innocenti i diritti di proprietà, ma di preservare eziandio le ragioni de’ deboli patrizj contro le prepotenze dei forti. Il merito e la riputazione non tardarono poi a collocarlo in altra dignità eminente. Fu Avvogadore del comune, carica da cui non andavano disgiunti le prerogative e i pericoli che l’antica Roma accordava ai suoi tribuni del popolo, e carica dal Molin sostenuta con tanta probità ed opportuna energia, che servì a preconizzargli incumbenze ancora più luminose. Di fatto, poco appresso venne eletto a consigliere, o sia membro addetto a l’ormare l’unità della serenissima signoria; e siccome le patrie Leggi accordavano a questa il diritto di associare uno de’ suoi individui al tribunale supremo degl'inquisitori di stato, così fu ammesso tra tali individui il Molin, senza che alcun rivale osasse contendergliene il concorso. Fu onorato di sì maestosa rappresentanza appena che s’udì proclamato il suo nome.

Quando l’ottimo cittadino sia pervenuto a rendersi famigerato non solo colla integrità del costume, ma colla perspicacità de’ talenti e colla fermezza del carattere, bello è l’ufficio che può essergli imposto di metter freno