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II

n una calda e serena mattina del giugno passato, nelle strette vie intorno al Corso, davanti alle finestre spalancate di dove sbattevano tappeti e strofinacci, passarono lentamente, trattenute giù dall’aria pesante, nuvole di denso fumo; passavano come neri uccelli a cui avessero tarpate le ali.

Molte teste si sporsero a guardarle, sorprese. Di dove venivano? scendevano dai camini della casa? no, pareva venissero più di lontano, e, trovata la loro via incanalata fra i tetti delle alte case, se ne andassero così a portare per la città, gravi e solenni, la notizia di una sventura già compiuta.