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56 de pictura – libro secondo

aiuto ad imparare dipignere, quando vedrai nel velo cose ritonde e rilevate, per le quali cose assai potrai e con giudicio e con esperienza provare quanto a te sia il nostro velo utilissimo.


32.    Né io qui udirò quelli che dicano poco convenirsi al pittore usarsi a queste cose, quali bene che portino molto aiuto a bene dipignere, pure sono sì fatte che poi senza quelle potrai nulla. Non credo io dal pittore si richiegga infinita fatica, ma bene s’aspetti pittura quale molto paia rilevata e simigliata a chi ella si ritrae; qual cosa non intendo io sanza aiuto del velo alcuno mai possa. Adunque usino questa intercisione, cioè velo, qual dissi. E dove a loro piaccia provare l’ingegno suo senza velo, pure in prima notino i termini delle cose drento da’ paraleli del velo, o vero così seguitino rimirandole che sempre immaginino una linea a traverso ivi da un’altra perpendiculare essere segata, ove sia statuito quel termine. Ma perché non raro ad i pittori inesperti sono gli orli delle superficie non conosciuti, dubbi e incerti, come ne’ visi degli uomini, ove non discernono che mezzo sia tra ’l fronte e le tempie, pertanto conviensi loro insegnare in che modo possano conoscere. Questo bene ci dimostra la natura. Veggiamo nelle piane superficie che ciascuna ci si dimostra con sue linee, lumi e ombre; così ancora le sperich’e concave superficie veggiamo quasi divise in molte superficie quasi quadrate con diverse macchie di lumi e d’ombre. Pertanto ciascuna parte, con sua chiarità divisa da quella che sia oscura, si vuole avere per più superficie. Ma se una medesima superficie cominciando ombrosa a poco a poco venendo in chiaro continua, allora quello che fra loro sia il mezzo si noti con una sottilissima linea, acciò che ivi sia la ragione del colorire men dubbia.


33.    Resta da dire della circonscrizione cosa quale non poco apartiene alla composizione. Per questo si conviene sapere che sia in pittura composizione. Dico composizione essere quella ragione di