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Santo Vecchio divin, di Giove padre,
Che dell’antica Italia in tanta pace
Tenesti il regno, e ne mostrasti il primo
Dell’inculto terren la miglior ésca;
5Vieni, o sommo Signor, e teco adduci
Il tuo amico Bifronte che ti porse
Al tuo primo arrivar, cortese e largo,
Di quel che possedea la maggior parte:
Vien; ché in onor di voi cantar intendo
10Dell’algente stagion, ch’a voi sagrata
Fu per celeste dono, e notte e giorno
Gli incensi, i sacrifici, i lieti canti
Spende in nome di voi, Saturno e Iano.

Già l’acceso Scorpion dai raggi oppressa
15Non sente più la venenata coda:
Già il famoso Chiron vicino invita
Che nell’albergo suo discenda il Sole:
Già si veggion tuffar nel fosco Occaso,
Pria che