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PER LA LUNA.


 
Chieder che val s’altra ventura, un giorno
lontano, ebbe Febea? Se aperse l’ale
giammai l’aria nel tacito soggiorno

cui spesso la sognante anima sale,
e se dell’acque le sonanti stille
risero dentro i chiari antri d’opale?

Non forse è noto a noi che mille e mille
occhi d’adolescenti e di vegliardi,
pupille fosche e fulgide pupille,