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264 iii - de l’origine d’amore


Sofia. E niente di manco non hanno cognizione.

Filone. Giá t’ho detto che la cognizione de la natura generante gli serve a dirizzarli ne le sue perfezioni naturali senza altra propria cognizione: onde l’amore e desiderio loro non è intellettivo né sensitivo, ma solamente naturale, cioè drizzato da la natura, non da se stesso. E cosí le piante, che sono le manco perfette de li vivi, mancando de la bellezza grandemente, perché non la conoscono non desideran di quella se non quel poco che appartiene a la sua perfezione naturale; e gli animali sensitivi, a chi molto piú de la bellezza e perfezione manca che agli uomini razionali, non hanno una minima parte di desiderio e amore del bene, che a loro manca, di quella che ha l’uomo: però che la loro cognizione di quella bellezza mancante è poca e solamente si stende a le loro comoditá sensitive, e l’amor loro per esser sensitivo non può desiare le bellezze intellettuali che a loro mancano, che son le piú eccellenti. Ancora ne li medesimi uomini (come t’ho detto) quelli che son d’ingegno piú debile, e manco conoscimento hanno, son quelli a chi piú de la bellezza e perfezione manca, e meno la desiano; e quanto piú ingegnosi e savi sono, e a chi meno gli manchi de la bella perfezione intellettuale, e piú intensamente l’amano e piú intensamente la desiano. E però Pittagora li sapienti chiamava filosofi, cioè amatori o desideratori de la sapienzia, però che quel che ha piú sapienzia, conosce piú quello che gli manca de la perfezione di quella, e tanto piú la desidera che, essendo la sapienzia molto piú ampia e profonda che l’intelletto umano, chi piú nata nel suo divino pelago conosce piú la sua larghezza e profonditá, e tanto piú desia arrivare a li suoi perfetti termini a lui possibili; e l’acqua sua è come la salata, che a chi piú di quella beve, piú sete pone: però che le dilettazioni de la sapienzia non son saziabili come ogni altra dilettazione, anzi ognora piú desiderabili e insaziabili; e però Salomone ne li suoi Proverbi, comparando la sapienzia, dice: «Cerva d’amore e capriola di grazia, l’affezioni sue in abundanzia li dilettaranno d’ogn’ora e ne l’amor suo crescerai sempre». Quando, Sofia, salirai per questa scala al mondo celeste e angelico, troverai che quelli