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ma in quei giorni, incontrando Bianca, se qualcuno dei miei amici diceva che essa era bella, io avrei voluto morire. Mi pativa il cuore che l’aria me la guardasse. Eppure quelle malinconie erano nulla; le vere vennero di poi, quando andai a Torino la prima volta.... Allora sentii uno sgomento....! e mi parve che mi avessero fatto nel petto un buco tenebroso profondo, e che per uscire da quella pena bisognasse....»

Qui Giuliano s’avvide di parlare a sua madre, e di parlarle come ad un amico nelle mutue confidenze di amore. Arrossì, chinò il capo, e non osò più dire. La signora Maddalena stava ad ascoltare, come colui che camminando in sul far dell’alba, se ode il canto di un usignuolo, s’arresta e teme di sturbarlo che voli via. Ma intanto le entrava nell’anima un dolore, il dolore di avere scoperto che il suo figliuolo non era più tutto suo; e pensando a quella fanciulla che le rapiva tanta parte del cuore di lui, alfine si fece forza e gli chiese:

«E Bianca?»

«Io non le ho mai parlato: — bisbigliò Giuliano.

«E allora? E a C.... che cosa vi andavi a fare?

«A vederla.

«Via...., domani sarà di giorno: ora ho bisogno di raccogliermi.... tu frattanto m’hai tolto un gran masso dal cuore! Con quegli Alemanni m’avevi spaventata.... che t’han fatto, che c’entrano....? Basta! sono tranquilla, vattene, domani mattina riparleremo.»

Così dicendo lo accompagnò fuori dell’uscio, ed egli risalendo alla sua camera, dalla contentezza non toccava i gradini coi piedi. Là si mise a guardare il cielo dalla finestra; il cielo che in quell’ora, coi suoi splendori infiniti, gli pareva cosa meno lieta di quel che la terra stava per divenire nelle sue nozze vicine.

Ma chinando gli occhi, vide nel giardino scuro, un tratto riquadro del suolo, su cui, traverso la finestra di sua madre, posavano i raggi del lume che essa teneva acceso. Quel tratto di suolo, lo percosse come