Pagina:AA. VV. – Opuscoli e lettere di riformatori italiani del Cinquecento, Vol. I, 1913 – BEIC 1888692.djvu/65

TAVOLA D’ALCUNI LUOGHI PIÙ PRINCIPALI DELLA PRESENTE OPERA Capitolo I.—Stato dell’uomo innanzi e dopo il peccato quale immagine e similitudine di Dio, alla quale fu fatto l’uomo. Peccato originale. L’uomo da sé, per la corrupzione della sua natura, e senza la grazia di Dio farebbe ogni grave peccato. Capitolo li. — Perché Dio diede la Legge scritta. La Legge ricerca che poniamo ogni nostra speranza in Dio, apparecchiati ancora a perdere la vita, con ogni nostra cosa, per suo amor. Prossimo qual sia. Cinque ufficii della Legge. Primo ufficio della Legge è manifestare il peccato. Secondo ufficio della Legge è accrescere il peccato. Terzio ufficio della Legge è mostrarci l’ira di Dio. Quarto ufficio della Legge è levarci ogni speranza di salute. Quinto ufficio della Legge è darci necessitá di cercare un mediatore per salvarci. Capitolo III. — L’uomo non si può lamentare d’essere senza sua colpa concetto e nato in peccato, essendo senza suoi meriti venuta la giustizia per Cristo. Non essendo il peccato d’Adamo piú potente della giustizia di Cristo, potrá cosí la stessa giustizia giustificare tutti, come il peccato di Adamo ha potuti tutti dannare. La grandezza del peccato non debbe causare diffidenzia al peccatore. ingratitudine grande è saper che lesu Cristo è stato castigato per li peccatori e pensare di volersi giustificare per altri meriti che per li suoi.