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schiffato dagli uomini, è uomo pieno di dolori, e che ha provato rinfirmitá nostre, e i dolori nostri esso ha sostenuto. E noi abbiamo creduto ch’esso sia stato piagato e percosso e afflitto da Dio; ma è stato ferito per le nostre iniquitá e percosso per le nostre sceleritá; egli è stato castigato per la pace nostra, e per le battiture di lui siamo divenuti sani. Tutti noi come pecore errammo e ciascuno di noi alla propria via si è rivolto, e il Signor ha fatto concorrere sopra di lui le iniquitá di tutti noi; egli è stato oppresso e ingiuriato, e nondimeno non ha aperto la bocca sua. Come agnello al macello será condotto, e come pecora che innanzi a li tonsori suoi sta muta, cosi egli non aprirá la bocca sua». Oh grande ingratitudine! oh cosa abbominevole ! se, facendo noi professione di cristiani, e intendendo ch’el Figliuolo di Dio ha tolto sopra di sé tutti gli peccati nostri, i quali esso ha tutti scanzellati col suo preciosissimo sangue, lasciandosi gastigare per noi in croce, nondimeno pretendiamo di volerci giustificare e impetrare la remissione de’ nostri peccati con le nostre opere. Quasi che i meriti, la giustizia, il sangue di Cristo a ciò far non basti, se non vi aggiungemo le nostre sozze giustizie e macchiate di amore proprio, di interesse e di mille vanitá, per le quali abbiamo piú tosto da domandare a Dio perdono che premio. E non pensiamo alle menacce che fa san Paulo alli galati, i quali, ingannati dai falsi predicatori, non credendo che la giustificazione per la fede fusse bastante per se stessa, pretendevano di volersi giustificare ancora per la legge. Alli quali san Paulo dice: «Cristo non giova niente a voi, che vi giustificati per la legge; voi séte caduti dalla grazia, perciocché noi con lo spirito per la fede aspettiamo la speranza della giustizia». E, se il cercare la giustizia e la remissione de’ peccati per la osservazione della Legge, la quale Iddio con tanta gloria e apparato diede nel monte Sinai, è un perder Cristo e la grazia sua, che diremo noi di quelli che pretendono di volersi giustificare appresso a Dio con le loro leggi e osservanzie? Facciano costoro il paragone, e diano poi lo giudizio: se Dio non vuol dare questo onore e questa gloria alla Legge sua, t