Pagina:AA.VV. - Commedie del Cinquecento, Vol. II, Laterza, 1912.djvu/452

440 i bernardi

          Noferi. Oh come un avaro presto arrendesi
          a l’utile! Or baciatevi.
          Fazio. Io accettoti,
          Bernardo, non solamente per genero
          ma per figliuolo.
          Bernardo. E io vo’, Fazio, simile‐
          menteper un buon padre.
          Noferi. Buon prò faccia
          a tutti quanti noi.
          Fazio. Troviam Girolamo,
          ora, che sia di tanto ben partecipe.

SCENA XIV

Gianni servidore, Fazio, Noferi, Bernardo, Giulio.

          Gianni. I’ vo volando. Ma, per Dio, eccoli
          qui tutti insieme. E’ mi manda Girolamo
          e il mio padron per voi.
          Fazio. Dov’è Girolamo?
          Gianni. Qui, in casa Cambio.
          Noferi. Èvvi messer Rimedio?
          Gianni. E Alamanno ancora, che la Lucrezia
          ha preso per sua donna.
          Giulio. Oh! L’ho carissimo.
          Fazio. Si, ch? Buon prò gli faccia.
          Giulio. Al mio ben essere
          mancava questa nuova. Oh felicissimi
          noi tutti!
          Bernardo. Quell’era il suo desiderio,
          ch?
          Giulio. Si.
          Noferi. Andiam da lor. Ma ci manc’Albizo
          a far perfetta ogni nostra letizia.
          Va’ via, garzon, per lui. Digli che subito
          ne venga.