Pagina:AA.VV. - Commedie del Cinquecento, Vol. II, Laterza, 1912.djvu/399


atto querto 387

          Me ne vo’ ir a casa, acciò che mettali
          in luogo salvo; ch’a dosso mi pesano.
          Ma vegg’io Bolognin che dietro menasi
          dua facchini. Egli è desso. Che disegno
          fa costui?
          Bolognino. Or siam a casa. Muovetevi.
          Ma oh! oh! Tornat’a dietro.
          Facchino primo. Che diavolo
          avesti?
          Facchino secondo. Che cos’è?
          Bolognino. Sii via! Partitevi,
          che non ho piú di vo’ bisogno.
          Facchino primo. Pagami,
          se vuo’ mi parta. Non è ragionevole
          levarne di mercato, e poi mannarcene
          senza pagar.
          Facchino secondo. Ti credi fare strazio
          di noi? No, no! Dacci quel che promessone
          hai, che, altramente, non ci è ordine.
          Non vo’ star forte, intenni?
          Fazio. Che combattono
          costor insieme? Bolognino!
          Bolognino. Andatene,
          che vi pagherò poi.
          Facchino primo. Tu vuo’ la baia,
          nch vero?
          Fazio. Bolognino!
          Bolognino. Oimè, diavolo!
          Partitevi, di grazia. Messer!
          Facchino secondo. Pagami,
          e partirommi.
          Facchino primo. Non vo’ tante chiachiere
          né tanti cenni.
          Bolognino. Eh via! che motteggiomi
          con esso voi.
          Facchino secondo. Che motteggi?