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368 i bernardi

          il mio padron usar cotesti termini
          con alcuno.
          Fazio. Se io non conoscessilo,
          potresti forse darmelo ad intendere.
          Bernardo. Vo’ non lo conoscete, a quel ch’i’ veggio.
          Fazio. Cosí non l’avess’io ma’ conosciuto!
          Bernardo. Che v’ha e’ fatto?
          Fazio. Che mi ha fatto? Toltomi
          dumila scudi, po’ e’ ho a dirlo.
          Bernardo. Favole!
          Non mi entrate costi, a me.
          Piro. Che toltovi
          dumila scudi? Bernardo è un uomo
          da bene. E manterrollo. E, se recatogli
          ha, son sua.
          Fazio. Dico mia, che riscossoli
          ha con la mia proccura.
          Bernardo. Che «riscossoli
          con la vostra proccura» ? che non viddivi
          ma’ piú né mai ho da voi avute lettere
          o procura, ch’i’ sappia. Voi dovetelo
          sognar, cotesto.
          Fazio. Ah! ah! Or accorgomi
          che voi siete dua traforelli e siatevi
          accordati insieme.
          Bernardo. Ah! Pazienzia
          poi non arò.
          Piro. Traforelli? Levatevici
          dinanzi.
          Fazio. Nessun mi può riprendere,
          s’i’ cerco il mio; intendi?
          Bernardo. Be’, cercatene,
          non offendendo altrui.
          Fazio. Io ringrazio
          Iddio che semo in terra e’ ha un principe
          giustissimo.