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322 i bernardi

          Albizo. Di grazia,
          di’; che volentieri odo.
          Bolognino. Oh! Sta’, sta’. L’uscio
          di casa s’apre. Gli è Fazio. Partitevi,
          ch’i’ voglio, a sol a sol, con lui quest’opera
          fare. Andate a l’Aldabella. Non perdasi
          tempo. Fate che costei oggi cavisi
          di casa e ch’i’ vi truovi pria che Fazio
          acciò sappiate rispondere.
          Albizo. Al Carmine
          sarò.
          Bolognino. Sta ben. Costi non fia possibile
          ch’el vecchio venga e guasti. Tutto piacemi.

SCENA IV

Fazio, Bolognino.

          Fazio. Con tutto che le cose mi succedino
          bene del parentado che da Noferi
          sono stato richiesto, perché Albizo
          ci acconsentisce pur, benché li paia
          un po’ fatica, non però ci è ordine
          che rallegrar mi possa; perché l’animo
          ho sempre vòlto a’ mie’ danar che portano
          pericol grande.
          Bolognino. Questo è a proposito
          al mio disegno.
          Fazio. Se io non mi scarico
          da questo peso, non saria possibile
          che mai mi quietassi.
          Bolognino. Or ho il comodo
          d’assaltarlo; or bisogna saper fingere.
          Oh che cattiva sorte ha questo Fazio