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atto primo 321

          Pensate ch’i’ non trovi uno arzigogolo
          con cui vi tragga di questo travaglio?
          Albizo. Deh! fallo, Bolognino mio carissimo,
          per quanto ben ti vo’ ; che t’arò obligo
          grande.
          Bolognino. Io ci penso.
          Albizo. Che di’?
          Bolognino. Sará ottimo
          questo partito...
          Albizo. Come?
          Bolognino. ... e riuscibile.
          Date la man. Vo’ siate accivito.
          Albizo. Eccola.
          Bolognino. Udite quel che mi è venuto in l’animo.
          I’ vo’ che la Spinetta, innanzi vespero,
          si cavi fuor di casa (il che per opera
          si fará d’Aldabella) e che voi poi
          con essa per un mese a spasso andiatene.
          Il vecchio vi ama si ch’aia di grazia,
          pur che torniate, che per moglie abbiatela.
          Albizo. Si. Ma come poss’io di casa muovermi,
          senza un quattrino?
          Bolognino. Oh! Cotesta è la giuggiola!
          È quel ch’i’ ho pensato, che non manchino
          i danari.
          Albizo. E fará’lo?
          Bolognino. Senza dubbio.
          Albizo. Donde gli caverem?
          Bolognino. Donde difficile
          piú par: da vostro padre. E vo’ che mettavi ’nfino
          a cavai.
          Albizo. Come potrá mai essere?
          Bolognino. Udite. Tutto vi dirò per ordine.
          Albizo. Oh Bolognin mio caro!
          Bolognino. Orsú! Lasci n si
          le cerimonie, e ascoltate.