11. Venus ad Cupidinem vulneratum

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Bernardo Accolti - Ottave (XVI secolo)
11. Venus ad Cupidinem vulneratum
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Da umil verme tra l’erbe remote
Ne la sinistra man fu puncto Amore,
E sentendo il dolor che lo perquote
Pallido, exangue e perso ogni calore,
Gridava: «Cyterea, or come puote
Ferir breve animal con tal dolore?».
Disse Vener ridendo: «Taci ormai:
E tu che picciol sei, che piaghe fai?».