Opere (Lorenzo de' Medici)/XVII. Rime varie o di dubbia autenticitá/VI. Canti carnascialeschi/Canto IV.
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iv
Canto di mogli giovani e di mariti vecchi.
vecchi
Deh! vogliateci un po’ dire
qual cagion vi fe’ partire.
Chi fu quella tanto ardita,
che commesse questo errore
d’aver fatto tal partita,
che v’ha tolto il vostro onore?
D’aver preso altro amadore
vi farem tutte pentire.
Le mogli rispondono:
Deh, andate col malanno,
vecchi pazzi rimbambiti!
Non ci date piú affanno!
Contentiam nostri appetiti.
Questi giovani puliti
ci dánn’altro che vestire.
vecchi
O trombette svergognate,
noi v’abbiam sí ben tenute!
Ciò che voi domandavate,
ne savate provvedute.
Conoscete la salute,
e non date piú che dire.
Deh! tornate a casa nostra
e lasciate ogni amadore;
non ci fate far piú mostra
di cotanto disonore;
e terrenvi con amore
e farenvi ben servire.
mogli
Tanto aveste voi mai fiato
quant’ognuna tornar vuole:
non sarebbe lavorato
il poder d’este figliole:
del passato ancor ci duole,
e vogliam prima morire.
Deh! ponete qui gli orecchi,
fanciullette a maritare;
a nessun di questi vecchi
non vi lasciate sposare:
si vorre’ prima affogare
che volerlo consentire.
vecchi
Or cosí vuol ella andare,
ribaldelle, traditore?
Le non voglion con noi stare,
per cavarsi il pizzicore:
e’ bisogna a tutte l’ore
contar lor quelle tre lire.