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Come uno si confessò da un frate

Uno si confessò da un frate e disse che, essendo egli una volta alla ruba d’una casa con assai gente, «il mio intendimento si era di trovare in una cassa cento fiorini d’oro, et io la trovai vota: ond’io non ne credo avere peccato».

Il frate rispose:

«Certo sì hai, tale come se tu li avessi avuti».

Questi si mostrò molto crucciato e disse:

«Per Dio, consigliatemi».

E ’l frate rispuose:

«Io non ti posso prosciogliere se tue no·lli rendi».

E que’ disse:

«Io il voglio fare volontieri, ma non so a cui».

E ’l frate rispuose:

«Recali a me, et io li darò per Dio».

Questi li promise e partissi; e prese tanta contezza che vi tornò l’altra mattina e, ragionando co·llui, disse che ’l ghera mandato un bello storione, e che glile volea mandare a disinare. Lo frate li ne rendé molte grazie.

Partisi questi, e non lile mandò, e l’altro dì tornò al frate con allegra cera. Il frate li disse:

«Perché mi facesti tanto aspettare?»

E que’ rispuose:

«O credevatelo voi avere?».

«Certo sì».

«E non l’aveste?»

«No».

«Dico ch’è altrettale, come se voi lo aveste avuto».