Novellette ed esempi morali (Bernardino da Siena)/L'asino delle tre ville

L’asino delle tre ville

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L’ASINO DELLE TRE VILLE


Udiste voi mai la storia dell’asino de le tre ville? Elli fu in Lombardia. Elli è una via con una capannuccia, la quale è di longa a uno molino forse uno miglio. Accordaronsi queste tre ville a tenere un asino a questa capanna, il quale facesse il servigio di portare il grano al molino di queste tre ville. Avenne che uno di queste tre ville andò per questo asino, e mènasene l’asino a la villa, e pongli una buona soma di grano, e mènalo al molino; e mentre che egli si macinava [p. 47 modifica]il grano, egli sciolse l’asino e lassalo pascere; e voi sapete che a la pastura dei molini poco vi cresce l’erba, sí spesso è visitato. Macinato il grano, egli piglia la farina, e carica l’asino e menalo a casa sua co la soma; e scaricatola, riconduce l’asino al suo luogo de la capanna, senza dargli niuna cosa, dicendo da Fonte/commento: normalizzo medesimo: “Colui che l’adoparò ieri gli dové dare ben da mangiare, sí che e’ non díeFonte/commento: normalizzo aver troppo bisogno;” e cosí il lassò. Aviene che l’altra mattina seguente, un altro dell’altra villa venne per questo asino, pure per caricarlo di grano. E menatoselo a casa, pongli un’altra soma di grano maggiore che quella di prima; e senza darli nulla da mangiare, il menò al mulino; e macinato il grano e condotta la farina a casa sua, rimenò l’asino a la capanna, senza dargli nulla; pensando che colui che l’aveva adoperato l’altro dí dinanzi, el dové bene governare; e cosí il lassòFonte/commento: normalizzo senza attèndarlo a nulla. E inde appresso: “Io ho altro a fare per ora!” E hai due dí che l’asino non ha mangiato nulla. El terzo dí viene un altro per l’asino a la capanna e mènalo seco, e caricollo meglio che carica che egli avesse mai, pensandosi: “Oh, questo è asino di Comuno; egli debba èssare gagliardo;” e cosí mena l’asino al molino con la soma sua. Aviene che anco non gli è dato nulla né ine né altrui. Infine macinato il grano, ricarica la soma all’asino e mettoselo innanzi. L’asino era pure indebolito e non andava molto ratto. Mieffè, costui comincia ad oparare il bastone, e dànnegli e caricalo di molte bastonate, e l’asino infine condusse questa [p. 48 modifica]soma con grande fatiga a casa di costui. Costui poi rimenando l’asino a la capanna, a pena si poteva mutare; e costui il bastonava ispesso, dicendo: “Ecco l’asino che il Comuno tiene per servire a tre ville! Egli non è buono a nulla.” Egli il bastonò tanto, che a pena il condusse alla capanna; né anco gli diè nulla. Volete voi altro? Che, in conclusione, il quarto dí l’asino era scorticato.