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Immascarate da recitare el Carnevale - Immascarata terza

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El generoso Olimpo de Sassoferrato avendo amata più anni una leggiadra donna, quella dopo, como è costume delle donne, cambiò fantasia e volere e molto ingrata se dimostrò. Egli fece da uno optimo scultore, o volemo dire pintore che tale forsi non fu Apelle né Praxitele, pingere una ingrata in questo modo: una donna nuda sedendo sopra el mondo con una fede rotta d’oro in mano, perché l’ingrato non cura fede, con uno Cupido ligato a presso, avendo rotto l’arco, li strali, con la iustizia sotto li piedi, con uno stravaglio da man destra, con li compassi rotti, che denota el tempo perso, con piatti di fuoco gettati sotto sopra, con un breve titulo de sopra: Hec habeo quid cum non desistam. Cusì pinta, Olimpo con alquanti gioveni la portò per la terra al tempo de carnevale, cantando questi strambocti de sotto notati.

 
1Voi che mirate questa donna nuda
de questo meschinel rompé la fede,
ad ogni tempo a lui è stata cruda,
né poddé mai da lei aver mercede.
5Vedete como de tormento suda!
Ella, ridendo del suo mal, si sede.
Voi altre oneste e vaghe damigelle,
siate piacevol, sì voi sete belle.

2Questo altro che d’amor mai non fu scarco
10ché sempre amata l’ha più che se stesso,
gli ha rotto de Cupido el strale e l’arco,
como vedete egli ligato a presso;
né mai non volse donarli un riso parco,
un dolce sguardo mai glie fu concesso:
15ma non per questo cerca de lassarla
anzi più forte ogni ora vole amarla.

3Questo altro, c’ha portato già tanti anni
el iugo al collo per placar costei
sperando aver ristor de gravi affanni,
20delli affannati et amorosi omei,
ma questa pronta e destra alli sui danni
el iugo sotto i piedi tien con lei:
per darli el premio ognor del suo servito
gli ha tolto l’intellecto e l’appetito.

254Vedete ch’ella sede sopra el mondo
perché non stima el ciel, l’aer, la terra.
E però questo, ch’ha ’l volto iocondo,
non trova pace alla crudel sua guerra,
ché questa cerca ognor de porlo al fondo
30e per non lo sguardar sua luce serra:
però imparate voi, né siate crude,
si non ve farìm penger tutte nude!