Tullio

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Marco Varro Seneca
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tullio.

Delle compagnie, neuna n’è più graziosa né più ferma, che quando gli buoni uomini, simiglianti in costumi, sono uniti da familiarità.

Niuna cosa è più amabile, de più dolce, che simiglianza di buoni costumi.

Fondamento di giustizia si è, di non nuocere ad altrui e di servire all’utilità comune.

Non chi fa, ma chi difende e cessa ingiuria,1 è da tener pro’ e ardito.

Nella prosperità del secolo de’ l’uomo schifare la superbia e l'orgoglio.

Niuno uomo puote essere giusto, che teme morte, o dolore, o povertà.

Ogni uomo savio è libero, e ogni folle è servo.

Altissima cosa ha conquistata colui, che della parlatura trapassa gli uomini, donde gli uomini trapassano gli altri animali.

Vertù è graziosa cosa; chè i malvagi non si possono tenere di lodarla.

Colui è onesto, che non ha niuna laida tacca; chè onestà non è neuna altra cosa, che onore stabile e permanente.

Con cominciamento, delle2 virtùe sono barbate in noi e in tal maniera che s’elle potessono crescere, natura ci merrebbe a beatitudine, ma noi stregnemo le barcora che natura n’ha date.

Lo cuor del savio è isbarra di virtù, altresì come di muro e di fortezza.

Poco vagliono l'arme di fuori, se 'l consiglio non è dentro. [p. 8 modifica]

Al buon ingegno appartiene stabilire dinanzi quello che può advenire nell’una parte e nell’altra, e quello che3 sia da fare, quando sarà advenuto; sì come l’uomo non faccia cosa, ch’egli non venga a4 dire alcuna volta: Io nol credeva.

Molti peccati vengono non5 quando gli uomini enfiano delle oppinioni; e poi ne sono scherniti laidamente.

Di cotanto è meglio l’amistà che ’l parentado; che se la amistà perisce infra’ parenti, sì vi rimane lo nome del parentado; e se perisce infra gli amici, non vi rimane nome niuno.

Grande virtù è a constrignere lo movimento del cuore; chè turbo è fare tanto i suoi desiderii siano a ragione.

Ira sia di lunga da noi, che con lei neuna cosa può essere ben fatta nè bene pensata; e quello che l’uomo fa per alcuno turbamento, non può essere durabile nè piacevole.

Non fare quello, onde tu sia in dubitanza sia bene o male; che bontà riluce per se medesima, e dubitanza ha significanza di malvagità.

Non è neuno così capitano torto fatto, come di coloro che, quando lo fanno, vogliono mostrare che sia buono.

Due maniere sono di torti fatti; l’una è di chi ’l fa, e l’altra di chi non contradia a coloro che ’l fanno.

La ragione degli abbaiatori come cani, de’ l’uomo del tutto schifare.

Nè paura, nè dolore, nè morte, nè neuna altra cosa di fuori, è così fieramente contra natura, come arricchire del danno altrui, e maggiormente de’ bisognosi.

La legge dell’amistà comanda che non si prieghi delle cose villane.

Senno ch’è sanza giustizia, debba anzi essere chiamato malizia che scienza. [p. 9 modifica]

Levati lo tuo ornamento, che non è degno a uomo.

La tua nettezza debba6 essere ch’ella non sia odiata per troppa ornata.

Non si debba molto disdire a coloro che mostrano di montare più ad alto.

Ciascuno dee mettere lo suo intendimento alle cose, alle quali egli è convenevole.

Gli giovani debbono portare riverenza a’ vecchi, e intra loro amare, e, meglio ispronati, usare7 lo loro consiglio.

Non ci abbandoniamo agli pericoli sanza ragione, che maggiore follía non puote essere fatta.

La giovintudine è grande fievolezza del consiglio, perchè credono che lor convenga vivere come loro piace.

Gli giovani si debbono affaticare di cuore e di corpo; si ch’e’ loro insegnamenti vagliano e8 agli officii della loro città.

Non è niuno maggior guadagno, come di guardare quello che l’uomo ha.

Benivolenza9 è buona e guardatrice del suo signore.

Laida cosa, e molto da biasimare è10 di sottomettere la franchezza dell’anima nel servigio de’ diletti.

Coloro debbono essere tenuti valenti e di grande cuore, che han11 gittato all’a rieto lo torto, e non coloro che nol fanno.

Sono alcuni che credono montare nelle grandi dignità per loro rinomee, ma colui veramente ch’è di grande cuore, ama più d’essere prenze che parere.

Chi follemente corre alla battaglia per combattere co’ suoi nemici, somiglia le bestie salvatiche, e segue la loro folle fierezza. [p. 10 modifica] Non debba essere dispregiato colui nel quale appare alcuno segno di virtù.

Colui che è in pace, e va chiedendo guerra, è fuori del senno; ma lo savio si mantiene in pace.

Tutte cose oneste che noi procacciamo per altezza di cuore, sono conquistate per virtù12 di cuore, e non per virtù di corpo.

Lo giudice si dee guardare d’ira, quando giudica; perchè in ira non può cognoscere lo mezzo che è intra poco e troppo.

Gli ricchi tolgono spesso a' ricchi per invidia, e danno a’ poveri per misericordia.

Più è grazioso uno picciolo dono fatto isbrigatamente, che uno grande, fatto con molto indugio.

Sapere13 sanza bel parlare, poco vale; e bel parlare sanza sapere, neuna otta fa pro, e spesso fa danno.

Neuna cosa è grave, che non è più d’una14 volta.

Guarda che ’l tuo dono non nuoca15 a colui, cui tu doni; che sarebbe malifizio,16 e non beneficio.

Usiamo liberalità in tal maniera, che vaglia a' nostri amici, e non noccia altrui.

Prudenza è cognoscimento di male e di bene.

Colui che dona, tosto lo dee dimenticare; ma colui che riceve, non lo debba dimenticare mai.

Per tutto che tu debba donare a chi tel dimanda, sì debbi17 mirare a chi n’è degno.

Nelle umane cose non è niuna più laida, come di tornare a gravezza sopr’a' buoni le parole dette per salute della gente.

Chi fa torto a uno, molti ne minaccia.

Non è da schifare lo vecchio amico per lo novello. [p. 11 modifica] Grandissima cosa è in amistà, che ’l maggiore sia pari del minore.

L’amistà debba essere messa dinanzi a tutte l'umane cose.

Più sicura cosa è essere negligente verso gli buoni, che verso gli malvagi.

Lo signore non debba essere rinomato per la sua casa, ma la sua casa per lui.

Niuna cosa è migliore al signore, che essere amato.

Paura non guarda lungamente lo suo signore.

Niuna cosa, ch’è corrotta de’ vizii, può essere profittabile.

Io credo che sia bene quello che è Aritto e onesto con virtù.

L’uomo debba sempre eleggere la tramigliore via per vivere.

Neunà cosa fa più tenere signoria, che essere amato.

L’amistà non dura, se non fra’ buoni.

La grazia si conviene considerare secondo tutti i predicamenti.

Tutte l'altre cose sono cadevoli, ma virtù è ficcata molto in entro.

La virtù della temperanza è l'ornamento di tutta la vita.

Lussuria è sozzo peccato in tutti gli stati dell’uomo, ma maggiormente ne' vecchi.

Coloro lievano lo consiglio del mondo, che cessano l'amistà infra gli uomini.

Non è più amabile cosa che virtù, nè che tanto ci acconci ad amore.

Per tutto che virtù faccia l'uomo coraggioso nelle aspre cose, sì guarda ella più al bene oomune, che al suo proprio.

Perciò si debba ciascuno studiare di bene vivere e [p. 12 modifica] menare la vita sua con virtù; perchè virtù è in sua podestà, e tutte l'altre cose sono sottoposte alla virtù.

Gli malvagi si debbono cacciare fuora della comunanza, perchè non guastino gli altri; sì come si taglia all’uomo lo membro che infracida18 perchè non infracidi gli altri.

Vedere lo tuo amico e ricordarti di lui, è sì come vedere te medesimo in uno specchio.

Neuna cosa è di sì picciolo cuore, come d’amare ricchezze.

Di grande ingegno e di sottile è l'uomo.

Chi vuole avere gloria, faccia che egli sia tale come egli vuole parere.

Di grande ingegno e di sottile è l'uomo che con pensieri provede le cose che sono avvenire, e parasi anzi che avvengono.

Chi vuole pregio di giustizia, usilo negli suoi officii.

Lo grande patrimonio e redaggio che l'uomo hae dal suo padre, si è gloria di virtù che ha adoperare.

Non per forza o per velocità o per leggerezza di corpo le cose grandi si fanno, ma per consiglio d'altorità di scienza.

Più valsano gli filosofi co’ loro consigli nelle battaglie, che gli prencipi coll’armi.

Con ordinamento si cominci la battaglia, e sarà salute ove sono molti consigli.

La filosofia è uno coltivamento d’animo, la quale trae lungi infino alle radici, e monda e apparecchia gli animi, acciò che portino frutto.

Fortezza è appensato ricevimento degli pericoli.

Nulla è onesto, che sia sanza iustizia.

Da prendere sono le battaglie, perchè sanza ingiuria si viva in pace. [p. 13 modifica] La tua mente, quando vivi, pensi assiduamente.

Allegrati d’avere migliore compagno di te.

Nollo tentare per forza, che creda quello che tu.

Lo povero teme gli danni, e lo nobile lo dispregio.

Colui che è buono, non dimanda di vivere a sé, ma a tutti.

Studia di sapere scrivere: insieme t’affatica di dittare.

Niuno ama colui, ch’egli teme per forza.

Note

  1. signoria, hanno i codici.
  2. della, hanno i codici.
  3. che manca nel T. magliabechiano.
  4. Il T.P. che li convenga.
  5. Così il Ms; forse sol.
  6. Il T. P. dee; e così quasi sempre.
  7. Il T. P. ansare
  8. Cioè ancora.
  9. Il T. P. benivoglienza.
  10. è, manca ai codici.
  11. han, manca ai codici.
  12. Il T.P. vertù, e cosi altre volte.
  13. Il T. P. savere; e così appresso.
  14. Il P. ch’una.
  15. .Il T.P. noccia.
  16. malifizio, manca al cod. magliab.
  17. Il T.P. dèi; e così altre volte.
  18. Il T.P. ch'è fracido.