Le ore della notte

Giacomo Zanella

1868 Indice:Versi di Giacomo Zanella.djvu Poesie letteratura Le ore della notte. Intestazione 17 dicembre 2011 100% Poemi

Questo testo fa parte della raccolta Versi di Giacomo Zanella


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LE ORE DELLA NOTTE.

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     Con bruni sandali
E taciturne
Scendono, passano
4L’ore notturne,

     E nel lor transito
All’universo
Mobile imprimono
8Volto diverso.

     Tornano i vomeri;
Fumano i tetti;
L’Ave ripetono
12I pargoletti;

     Appena è vespero,
E già tranquilla
Sotto le coltrici
16Posa la villa.

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     L’ombre si addensano:
In auree stanze
Specchi rifulgono,
20Erran fragranze;

     Scalpita e smania
La giovinetta
Che il velo roseo
24Pel ballo aspetta.

     Triste sollecita
L’opera altrove
E l’egra lacrima
28Sovra vi piove

     Orfana vergine
Che nell’accesa
Gota funereo
32Morbo palesa.

     Tace di popolo
Sgombro il viale;
Tra l’erme acacie
36Langue il fanale;

     Pari la reggia
Al casolare
Nell’ampie tenebre
40Scende e scompare.

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     Remoto vicolo
Empion di canti
Fra nappi e cembali
44Scinte baccanti;

     Tende l’orecchio
Da semiaperta
Finestra e palpita
48Sposa deserta.

     Lo stame attenua
Della lucerna,
Computa, novera,
52Fogli squaderna,

     Mida famelico
Che dell’erede
Dietro sè l’ilare
56Ghigno non vede;

     Mentre da’ fulgidi
Covi del gioco,
Lo sguardo vitreo,
60L’anima in foco,

     Esce il patrizio
Che della zolla
Ultima Cerbero
64Plebeo satolla.

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    Profondo e lucido
L’aër traspare;
Ïadi e Pleiadi
68Fansi più chiare;

     Sbadiglia, abbrivida,
Scote di brine
Vigile astronomo
72Rorido il crine.

     Con ala nivea
Per l’aure brune
I sogni or piovono
76Sovra le cune;

     Ridon l’inconscie
Alme leggiadre;
Ridono agli Angioli,
80Chiaman la madre.

     Sommessa mormora
Un caro nome;
Scorrer d’un bacio
84Sulle sue chiome

     Sente l’anelito
Vergin, che desta
Con alto tremito
88Volge la testa:

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     Vede distendersi
Sulla cortina
Il raggio argenteo
92Della mattina.

     Trilla sugli embrici
La rondinella;
Sull’aia crocita
96La gallinella;

     Scoppia dall’ardua
Torre la squilla;
Ridesta all’opere
100Torna la villa.