Le antichità Romane (Piranesi)/4-VII

Tomo IV, tav. VII

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Tav. VIIaTav. VIIb

Nella Tav. precedente si sono dimostrati gli Avanzi del Mausoleo, e del Ponte d’Elio Adriano sino da loro Fondam.ti nella presente si riporta il Taglio, o sia Spaccato de’ medesimi. A Spaccato del Mausoleo. B Stanza con due Ingressi C, et Anditi D. Tanto le Pareti della Stanza, quanto gli Stipiti degl’Ingressi, sono composti di grandi pezzi di Travertino, maravigliosam.te concatenati insieme, ed impernati. Si può credere che quivi fossero le Ceneri dell’Imp.re. La Stanza poi all’intorno dovea essere ornata di finissimi stucchi, convenienti alla magnificenza della Mole, de’ quali non si scopre alcun vestigio. I moderni hanno demolita la parte super.e del Maus.o sino ad E, dipoi scavarono una gran Platea sino ad F, da cui per mezzo di alcuni fori nella Volta introdussero il lume nella Stanza necessario ancora alla gran Cordonata, la quale conduce sino alla detta Platea di sopra. Li due Ingressi saranno stati probabilm.te chiusi da due grandi Pietre secondo il costume d’allora per rendere vie più sicure le ossa del defonto nella Stanza Collocate. G Spiracoli antichi oggi in parte turati, i quali doveano portare un lume opaco agli Anditi. H Sfogattoj, o Pozzi, i quali dalla Cima calavano sino al fondo della Fabbr.a. Servivano forse per trasportare al di sopra, medianti le girelle, i sassi, et altri materiali, occorrenti al bisogno: ne quivi si ravvisa segno alcuno di Scala antica; la quale per avventura potrebbesi credere che fosse architettata in qualche part’esterna del Maus.o in guisa d’ornam.to. I Spaziosi Corritoj, che girano all’intorno. K Stanza simile a quella di sopra. L Condotti sotterranei, o sieno Cloache, le quali ricevendo per mezzo delle Chiaviche M le pioggie, che scolavano da tutto l’edificio, scaricavano le medesime nel Tevere in N. Osservansi nelle Chiaviche alcuni Scavi O nel muro ad uso di Scale, per le quali si potea discendere, e salire dentro le medesime. P Ingresso antico interrato, e chiuso. Q Piano moderno del Castello. R Spaccato del Ponte. S Letto antico del Fiume, riempito di rovine sino a T. Nella Tav. preced.te nominata di sopra abbiamo rappresentato in forma più grande alcuni Macigni interni co’ loro incastri, denti, perni, spranghe, e c. Qui poniamo sotto gli occhi tutto l’interiore immenso lavoro di codest’insigni Monum.ti, in cui si dee considerare non solam.te la vasta loro estensione, e profondità; ma la connessione, e concatenazione delle Pietre, la varia grandezza loro, et in quanto diverse maniere poste in opera; come quelle per in piedi segnate V, quasi piantate nel letto del Fiume, per rendere le Pile più stabili, e resistenti: la disposizione, et il contrasto degli Archi, tra quali osservabile sopra ogn’altro appare l’indicato in X: e poi il grand’Ammasso di ben congiunti Peperini Y, a punta di diamante formato, e posto sotto il centro della gran Mole, per fare validissima resistenza all’enorme sua restremat’altezza. Meritano attenzione ancora gli altri Corsi e sotterranei, e sopra terra, tanto di Pietre, che di Cementi, con artificiosa simmetria distribuiti, e vicendevolm.te tra loro collegati, per istabilire, quanto più armoniosa, tanto più forte la loro costruzione. Le quali cose tutte per descriverle minutam.te a parte a parte, uopo sarebbe di lunga diceria fuori del proposito prefissomi in quest’Opera, cioè di apporre a ciascuna Tavola una breve generale notizia con qualche annotazione, procurando di supplire alle verbali dimostrazioni coll’esatta distinta rappresentazione delle Figure, sopra le quali ogni buon’ingegno riflettendo potrà investigare da se quegli utili avvertim.ti che per cagion di brevità a me conviene tralasciare. Chiunque per tanto esamierà tutte le parti interne, ed esterne di questi Edifizj, acquisterà delle nobilissime cognizioni d’Architettura, e delle regole eccellenti, autenticate dalla durabilità, e bellezza de’ medesimi; e si avvederà nello stesso tempo, che gli Antichi hanno posto maggiore studio, e fatica nel lavoro interno, che al di fuori delle loro Fabbr.e avendo la mira più alla stabilità delle medesime, che all’esterna apparenza. E’ ben vero, che simili Fabbriche magnifiche, vaste, perpetue, a giorni nostri si possono ammirare più facilm.te che imitare; essendo che quelle furono imprese corrispondenti alla grandezza della Monarchia Romana; e quando appunto ell’era nella sua maggior’ascendenza; e spesso ancora innalzate più per ostentazione di lusso, che per necessaria publica comodità; siccome per avventura si potrebbe dire delle presenti. Ma tornando alla nostra Tav.a ho voluto far vedere lo Spaccato de’ Fondam.ti nella Figura (I) in prospettiva, mediante la quale mostrasi la parte di sopra degli Archi II, i quali girano d’intorno. III Tutto il Fondam.to o sia primo Masso a punta di diamante, composto di Peperini, finisce nel di sopra, come questa figura. IV Uno de’ Pali di quercia con Punta di ferro V), e Carboni minuti VI, i quali all’altezza di tre palmi gittavansi sopra il fondo già spianato del terreno: indi piantandosi perpendicolarm.te i Pali, si formavano le Palizzate VII. Li detti Carboni servono per riempire i vani tra un Palo, e l’altro, ed ancora per asciutare il fondo stesso. VIII Due Cunei quì riportati, e contrasegnati negli Archi del Ponte IX, per dimostrare, che questi, e gli altri successivam.te sino al peduccio, sono legati da perni, impiombati nei Buchi (X); da spranghe di ferro, e metallo nei Buchi XI; e da spranghe di quercia XII. I Cunei posti in opera dal detto raggio in su, hanno li perni impiombati solam.te da una parte, e le spranghe; stanteché riguardo alla loro situazione i perni non possono ricevere il piombo nell’altra parte, invece del quale fu supplito con Calce, e polvere finissima di marmo. XIII Tavoloni di terra cotta, i quali formano la Volta alle Cloache del Mausoleo. XIV Spranga di quercia, simile a’ perni, per li Buchi XII. XV Spranga di ferro, o metallo, in opera posta in coltello. XVI Travertini con buchi, fattivi per alzarli facilm.te, come quei del Sepolcro di Cecilia Metella, e d’altri Edifizj. XVII Qui dimostransi in prospettiva i Corsi esterni de’ Peperini, e Travertini, e come sieno internati ne’ Corsi de’ Cementi, o d’opera incerta, la qual’è composta di rotti sassi posti con ordine, e ben satolli di Calce e Pozzolana, intromessivi di quando in quando de’ grandi Peperini XVIII, per legare i detti Corsi: e notasi, che ogni pezzo dei detti rotti sassi non eccede quanto possa un’uomo tenere in mano. XIX Il Capitello di marmo, che si vede giacere a piè del Castello, fu quivi trasportato da Corritoj allor, quando si fece il foro per la Sedia pensile, mentovata nella Tav. della Pianta. Sembra, che quest’Avanzo contenga in se tutte e tre le maniere de’ Capitelli de’ Greci, additateci da Vitr.o. Dal che si può supporre, che stravaganti, e bizzarri fossero gli ornam.ti di questo Sepolcro. Certam.te in quel tempo la buon’Architettura facendo gli ultimi sforzi per trovare cose nuove, cominciò a deviare; indi poi sempre più decadendo col decadere dell’Imperio, invasa l’Italia da barbare Genti, si trasformò affatto, e barbara divenne. Le tante nobili Spoglie di questo Monum.to non si sa ove sieno asportate. Le Colonne della principal Navata di S. Paolo fuori delle Mura dicesi comunem.te che stavano nell’esterno del Maus.o; ma chilo certifica? Lo stesso dicesi della gran Pina di metallo, la quale ora si conserva in Belvedere vaticano; Ma se fu ella trovata mezzo miglio distante dal Mausoleo, e vicino al Sepolcro di Scipione Africano, può a quello piuttosto appartenere.

Piranesi Archit. dis. et inc.