La scienza nuova seconda/Brani soppressi o mutati/Libro secondo/Conclusione

Libro secondo - Conclusione

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CONCLUSIONE

1326[779].....gliel’hanno piú tosto niegata [CMA3] e di quell’altra, della quale pure ne pervenne la volgar tradizione, di cui Cicerone ed altri hanno scritto che la sapienza degli antichi faceva i suoi saggi, con uno spirito, e filosofi e legislatori e capitani ed istorici. Appunto quali per tutto questo libro abbiamo ritruovato gli autori delle nazioni, dalla lor stessa sapienza poetica addottrinati, avere gittato le prime fondamenta di tutto l’umano e divin sapere, avere co’ loro stessi costumi dato le leggi a’ popoli, essere stati capitani e guide del gener umano, e finalmente aversi essi stessi descritta la lor istoria nelle lor favole. Dentro le quali, come in embrioni o matrici, si è discoverto. i principi di questo mondo di scienze.

1327[CMA3] E qui sono da compatire tutti i dotti di tutti i tempi che, osservando di piú arricchito questo mondo di nazioni di tutti i beni che ’l facessero contento del necessario, utile, comodo, piacere ed anco lusso umano, innanzi di provvenir in Grecia i filosofi, hanno, per quest’altra potente ragion ancora, cotanto lodata, ammirata e ricercata la sapienza degli antichi; ma con quanta vanitá, il facemmo apertamente vedere nella Logica poetica, ché tutte l’invenzioni massime, le quali hanci o ritruovato nuove scienze o migliorato l’antiche, tutte provvennero in tempi barbari o da idioti. Quindi si è dimostrato [SN2] con quanto nulla o poco di veritá si è ragionato de’ principi del divino ed umano sapere in tutte le parti che ’l compiono, e con quanta scienza si sien arrecati luoghi di poeti, di filosofi, di storici, di gramatici, che sembrano essere stati luoghi comuni da pruovare in entrambe le parti opposte i problemi in tutte le scienze; talché sono state finor materia senz’impronto certo di propia forma. [CMA3] La quale, in osservandola, ci ammonisce doversi per tutto ciò benedire la provvedenza eterna, ammirare la sapienza infinita ed unirci alla somma bontá di Dio, come promettemmo di far vedere nel principio di questo libro.