Giuseppe Gioachino Belli

1835 Indice:Sonetti romaneschi IV.djvu sonetti letteratura La medicatura Intestazione 3 maggio 2024 75% Da definire

Una smilordaria incitosa La medichessa
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1835

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LA MEDICATURA.

     Va’ adascio,1 fa’ ppianino, Raffaelle...
C.... per dio! tu mm’ariòpri er tajjo.
Che spasimo d’inferno! Fermete... ajjo!2
Cristo! me fai vedé ttutte le stelle.

     Eh mme sbajjo la bbuggera, me sbajjo.
Sbajji tu, cche mme scortichi la pelle.
Oh vvedi un po’ ssi sso’3 mmaniere quelle
De medicà un cristiano a lo sbarajjo!4

     So cch’a lo stacco de la pezza sola,5
Ciò intese6 tutte l’angonie de morte
E strozzàmmese7 er fiato in de la gola.

     Jèso!8 Sce9 sudo freddo. Artro,10 Madonna,
Che cchiodi e spine! Mamma mia, che ssorte
De patì! cche ttremà! pparo11 una fronna.

17 gennaio 1835.

Note

  1. Adagio.
  2. [Aglio, per] “ahi!.„
  3. Se sono.
  4. Come viene, viene.
  5. [So che al solo stacco della pezza ecc.]
  6. Ci ho sentite.
  7. Strozzarmisi.
  8. [V. la nota 7 del sonetto: L’arrampichìno, 15 genn. 35.]
  9. Ci.
  10. Altro.
  11. Paia, sembro.