Bergamo

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Prefazione Redona


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BERGAMO.

(Vergamum — Bergomum — Berg-hem)1.


L’origine di Bergamo è remotissima. Catone e Plinio2 volevano che i Bergamaschi scendessero dagli Orobii; è certo però che 250 anni avanti G. C. essi vennero assoggettati a Roma e più tardi ottennero la cittadinanza romana. Molto soffrì Bergamo nelle invasioni barbariche e dovette piegare la fronte a tutte quelle orde immense che, come torrente furioso, si rovesciavano giù dalle Alpi verso le pianure del Po. Governata da un Duca (Ottone?) sotto i Longobardi, conquistata da Arnolfo re di Germania, arsa dagli Ungari chiamati da re Berengario, si resse nel IX secolo a comune libero e come tale entrò a far parte della Lega Lombarda [p. 8 modifica] contro Federico Barbarossa. Nella seconda lega contro Federico II, viste pericolare le sorti dell’armi si rivolse all’opposto partito. Nel 1332 i Visconti riunirono sotto il loro potere anche Bergamo. Travagliata dalla discordia dei Guelfi e de’ Ghibellini, la città continuò sotto quel potere fino al 1427, poi spontaneamente si diede in potere della repubblica Veneta. Qui non finirono però le vicende di questa città perchè nelle lunghe guerre di dominazione che si combatteva in Italia fra gli Spagnuoli, i Tedeschi ed i Veneti al principio del XVI secolo, Bergamo fu uno dei luoghi più contrastati e nello spazio di solo quattro anni fu assediata, presa e ripresa per ben dodici volte. Ritornò dopo in potere della Repubblica di Venezia, quindi fece parte della repubblica Cisalpina, poi del Regno d’Italia come capo del Dipartimento del Serio, poscia del R. Lombardo-Veneto ed ora è capoluogo d’una ricca e importante provincia d’Italia. — Bergamo fu travagliata da una pestilenza terribile che uccise tre quarti della sua popolazione (1629-30).

Bergamo è fabbricata a guisa di anfiteatro sopra a tre poggi che s’innalzano in mezzo a ridentissime colline fra i fiumi Serio e Brembo3. Alla città che è cinta da mure solidissime e da bastioni, fanno corona parecchi sobborghi, quattro dei quali sono cinti da altre mura e formano come un sol corpo colla città, sicchè, mentre l’antica Bergamo si dice città alta, i sobborghi chiamansi città bassa. Le fortissime mura di Bergamo sono ora ridotte ad amenissimi luoghi di passeggio.

Di molti edifizî è ricca la città di Bergamo. Il Duomo riedificato nel 1480 da Antonio Filarete e restaurato nel 1689 dal cav. Carlo Fontana, è un bell’edifizio che, fra le molte cose degne di osservazione, ha un ricchissimo altare disegnato dall’Juvara e da Filippo Alessandri. Il tempio di S. Maria Maggiore, formato a croce greca, è il più bello della città, ricco com’è di pitture dovute ai pennelli del Procaccino, del [p. 11 modifica] Cavagna, del Salmeggia, dello Zucco e del Ciro Ferri. In detta chiesa evvi la cappella della famiglia Colleoni. Nella città bassa è la chiesa di S. Alessandro, ricca essa pure di buoni dipinti. — Oltre alle chiese sono in Bergamo bei palazzi, fra i quali, primeggiano quelli della Prefettura, del Municipio, architettato dallo Scamozzi, quello dell’Accademia Carrara, ecc. ecc. È interessantissimo fra gli edifizi di Bergamo anche quello della fiera.

Molti uomini celebri hanno avuto i natali in quest’illustre città. Nomineremo, fra altri, Aldovrandi Ulciporzi professore di diritto a Venezia nel 1271; Arrigo Capra orefice, divenuto letterato egregio, ed amico del Petrarca; l’agostiniano Paolo Olmi, storico del suo ordine; il Reggio, professore di eloquenza; il Grattaroli, medico insigne; Bernardo Tasso, padre del grande ed infelice Torquato; i poeti Lorenzo Mascheroni4, Zanchi, Fontana, Maggi; l’architetto Filarete, il Colleoni, gran capitano ed il grande Donizetti, maestro di musica a cui la patria ha nell’anno 1897 innalzato un monumento, originale nel suo concetto.

Veduta di Bergamo

Veduta di Bergamo.

NB. Di Bergamo vedansi, per tacere d’altre, le seguenti guide:

a) Guida di Bergamo artistica-monumentale, elegante vol. di pag. 128 illustrato da 10 principali vedute della città.
b) Guide de Bergamo, in francese.
c) Guide to Bergamo, in inglese.


Note

  1. Secondo Giustino la città di Vergamum (Bergamo) venne fondata dai Galli. Il Rota invece (Dell’origine e della storia antica di Bergamo) tenderebbe a provare che questa città è più antica di Roma, di Milano e di Cremona. Sempre secondo lui, la fondazione di Bergamo attribuire si deve ad una nazione celtica, anteriore all’invasione degli Etruschi. Berg-hem, continua lo stesso, fu la prima denominazione della città, equivalente in lingua celtica ad abitazione montana, tradotta poi dai Greci in Orobia. Ma G. Rosa, dimostrato prima che i vocaboli Berg-hem, non esistono nella lingua celtica, afferma che Bergamo deriva dalla voce germanica Berg (monte), hom, hem, heim (casa).
  2. Orobiorum stirpis esse Comum, Bergomum etc. (Plinio, libro iii, Cap. 17).
  3. «Terra che ’l Serio bagna e ’l Brembo inonda» (Tasso).
  4. Sul Sentierone trovasi un rassomigliantissimo busto di questo illustre professore d’algebra e di geometria e non meno valente cultore della poesia. Chi non ha letto il celebre suo poemetto: Invito a Lesbia Cidonia?