La Cicceide legittima/II/XX

Sonetti

XX ../XIX ../XXI IncludiIntestazione 16 agosto 2012 100% da definire

II - XIX II - XXI
[p. 179 modifica]

L'Autore innamoratosi di D. Ciccio, subito vedutolo ne manifesta la cagione.

xx.
A
ppena di D. Ciccio io rimirai

     Colà ne la Provincia de la Marca
     Quel Mostaccion da imperial Monarca,
     4Cui non fu visto pari al Mondo mai;
Appena il guardo stupido girai
     A quel gajo faccion da Patriarca,
     Che (come già d’amor disse il Petrarca)
     8Ne restai preso, e non me ne guardai.
Così, ne sò dir come, il traditore
     Con quel suo giovial viso leggiadro
     11M’entrò nel petto, e ne sottrasse il core,
Ma, se rifletto al caso, e ben lo sguardo,
     Meraviglia non è, non è stupore,
     14Che mi rubbasse il core un volto ladro.