L'orazzione a la Minerba

Giuseppe Gioachino Belli

1833 Indice:Sonetti romaneschi II.djvu sonetti caudati letteratura L'orazzione a la Minerba Intestazione 2 novembre 2022 25% Da definire

Tutte a mmé! Er caffettiere fisolofo
Questo testo fa parte della raccolta Sonetti romaneschi/Sonetti del 1833

[p. 384 modifica]

L'ORAZZIONE A LA MINERBA

     Vergine bbenedetta der Rosario1
Voi che ccon zette spade2 immezzo ar core
V’incontrassivo3 a vvede4 er Redentore
A mmorì mmorto in crosce in zur carvario;

     Moveteve a ppietà dd’un zervitore
Che jj’amanca5 inzinenta6 er nescessario:
Fateje cressce7 un scudo de salario
Pe’ ppagà la piggione all’esattore.

     Voi lo sapete ch’io servo un prelato
Che mm’ha ppromesso in oggni ammalatia
De lassamme,8 si mmore,9 ggiubbilato.

     Duncue, o bbeata vergine Mmaria,
Benedite la vojja che ha mmostrato:
Riccojjetelo10 presto; e accusì ssia.


Roma, 21 gennaio 1833

Note

  1. Ivi si presta gran culto alla Vergine del Rosario.
  2. Confusione dell’Addolorata colla Madonna del Rosario.
  3. V’incontraste.
  4. Vedere.
  5. Gli manca.
  6. Sino.
  7. Fategli accrescere.
  8. Lasciarmi.
  9. Se muore.
  10. Raccoglietelo.