L'Anfiteatro Flavio detto il Colosseo/I sotterranei del Colossèo

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I SOTTERRANEI DEL COLOSSÈO.


Son quattro i luoghi sotterranei dell’Anfiteatro accennati dal Lucangeli nelle sue memorie: oltre dell’ambulacro imperiale, che nominai poc’anzi.

Egli riconobbe in primo luogo una gran cloaca che passa sotto il primo ambulacro del pian terreno destinata a ricevere per vari canaletti le acque dell’esterno del Colossèo.

Osserva in secondo luogo, che s’introducevano gli uomini per imbarcarsi nell’Anfiteatro per quattro vomitorj, di 11 palmi di altezza, e 8 e tre quarti di larghezza, con un declivio di marmo, e due scalini: e dai buchi, rimasti nelle fodere di marmo, rileva esservi stati dei perni, e che dovevano in conseguenza esservi stati gl’incastri per le saracinesche, a fine di trattenere l’acqua a misura del bisogno.

In terzo luogo egli suppone, che detenute eran le fiere, come in serraglio, alla profondità di 26 palmi e un quarto: e per introdurre all’arena le suddette [p. 14 modifica]fiere, come pur le macchine, eranvi areate, lunghe 11 palmi ed alte 19, con i corrispondenti sbocchi o vomitorj di 23 palmi di larghezza.

Giudicò finalmente il Lucangeli, che vi fossero sotto dell’arena alcune altre arcate, di palmi 13 e mezzo di larghezza, e 16 e tre quarti di profondità. Essendosi scoperte dopo la di lui morte queste da lui prevedute costruzioni: il Dalbono, per render l’opera compita, li ha copiati in legno colla più scrupolosa esattezza, rendendo così il modello perfettamente simile all’originale monumento.