Il materialismo storico e la sociologia generale/III/I fenomeni economici

III.1. I fenomeni economici

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III III - I fenomeni genetici


È evidente che, almeno nel loro stato minimo, la produzione umana (qual’è la caccia con uno strumento prodotto dal lavoro umano) ed i rapporti economici (qual è il cooperare nella caccia e dividersi, nel comune interesse, egualmente la preda) possono sorgere e sussistere per la sola azione dei bisogni più fondamentali dell’animale uomo che son quelli di nutrirsi e preservarsi dall’ambiente esteriore; indipendentemente da ogni altro fine umano.

Anco le condizioni del fenomeno economico, almeno sino ad un certo punto del suo sviluppo, non si trovano menomamente in altri fenomeni sociali umani, nella parentela, o nel diritto, o nella politica, o nella religione, o nell’arte, o nella scienza; bensì nelle qualità bio–psicologiche dell’uomo (cioè nel complesso dei mezzi di cui egli è fornito per soddisfare i suoi bisogni più fondamentali) e in certe determinate circostanze dell’ambiente e della moltiplicazione della specie.

Così, dati quei bisogni, queste qualità e queste circostanze, noi possiamo dedurre il fenomeno economico, almeno nel suo stato minimo, come se tutti gli altri fenomeni sociali umani non esistessero.

La riprova induttiva generica di questa indipendenza del fatto economico dovrebbero darcela i gruppi umani più primitivi; ma nessuna traccia della loro vita sociale essi hanno lasciato. Onde dobbiamo cercarla in quei gruppi che sono i più semplici tra quelli a noi noti, e consistono in orde nomadi di cacciatori non integrate tra loro. Ma le popolazioni di questo tipo, che si possono contare su le dita (Audamani, Boschimani, Fuegianiani, alcuni Brasiliani, Veddah e qualche altra) indubbiamente sono tutte quante regredite da uno stato sociale più elevato o alquanto più elevato, se non pure degenerate fisicamente1, onde conservano traccia or di questo, or di quell’altro fenomeno sociale più complesso. Ma la prova sarà egualmente valida per il nostro scopo; perché se un fenomeno A trovasi in modo permanente là dove un altro B non esiste affatto, magari in un popolo solo, anzi in una società sola, ciò vuol dire che B non è una delle cause essenziali di A. Or bene in tutte queste società che pur sono fornite di una forma di produzione umana e di determinati rapporti economici, manca assolutamente la Scienza. Anche l’Arte umana (che non è né il gioco né la danza né il suono dei noccioli entro le zucche vuote), manca, ovvero, ridotta alla sua più semplice espressione di disegni grossolani, di figure generiche e di rozzi canti, costituisce un abbozzo o un rudimento, che non ha il menomo influsso su la produzione economica. La religione è perfettamente assente tra gli Audamani o almeno tra alcuni Audamani e nei rimanenti popoli, ridotta ad una qualche onoranza verso i morti ed alla credenza ne’ loro spiriti, mortali al pari dei vivi, senza templi né idoli, né sacerdoti, né stregoni, non è certo la causa determinante dei fenomeni economici. Nessun fenomeno politico. Persino il diritto manca, come or ora meglio vedremo, tra i Boschimani. Più difficile è trovare, anco tra siffatte popolazioni, l’assenza delle relazioni umane, di famiglia e parentela. Ma s’è vero quel ch’è stato affermato da alcuni osservatori, tra i Boschimani più bassi, cioè tra quelli che vivono nelle più sfavorevoli condizioni di esistenza, pur continuando a cacciare e adoperando uno strumento abbastanza perfezionato, l’arco, il gruppo sociale consiste esclusivamente in un’animalesca famiglia indivisa, e il suo capo, il quale ha il privilegio di dormire in un buco scavato tra ramoscelli, mentre gli altri dormono per terra, rassomiglia troppo al vecchio maschio delle scimmie. Ma posto pure che un tal esempio ci mancasse, starebbe sempre come prova il fatto che in tutte queste popolazioni la famiglia umana e la parentela son ridotte a tale, che si possa dubitare della loro esistenza, e certamente non esercitano alcun influsso sulla produzione economica: così tra gli Audamani i figli appartengono all’orda; le madri se li scambiano anco durante l’allevamento; il matrimonio per lo più dura soltanto sino al divezzamento del bambino; e le ragazze son sempre pronte a concedere il loro amplesso a qualsiasi membro dell’orda.

Vi è una riprova specifica, e più profonda. Se è vero che il fenomeno economico ha per sue cause essenziali non già qualcuno degli altri fenomeni sociali umani, ma i bisogni, le qualità e le circostanze su menzionate, al variare di queste cause deve seguire una variazione delle forme della produzione e dei rapporti economici; e noi possiamo dedurre le prime e più importanti variazioni del fenomeno economico, almeno nel loro più semplice stato, indipendentemente dalle variazioni di qualsiasi altro fenomeno sociale umano2. E lo abbiamo fatto per la pastorizia, l’agricoltura, la proprietà individuale, la schiavitù, la servitù, il salariato semplice e incipiente3; valendoci anche di non pochi risultati, già ottenuti dai cultori della scienza economica, che, secondo noi, è appunto la scienza delle variazioni economiche. Or la verificazione induttiva delle verità in tal guisa dedotte è la riprova specifica più splendida di quella indipendente formazione e, sino ad un certo grado, indipendente esistenza del fenomeno economico di fronte agli altri fenomeni sociali, che costituisce la prima verità della Sociologia generale umana. Io posso bene ometterla in questo momento, una volta che intendo mostrarvi, tra l’altro, come i rimanenti fatti sociali presuppongono quello economico4.


Note

  1. La celebre polemica tra i sostenitori della cosidetta degenerazione e quelli dello sviluppo naturale, non ha ormai alcun valore scientifico. Si fece per uno scopo religioso, da una parte, irreligioso dall’altra; ma gli uni e gli altri, secondo noi, servivano male il loro principio. Quelli che volevano trovare le tracce di uno stato perfetto, per confermare i libri sacri, dimenticavano che questi libri ammettono la caduta dell’uomo e la perdita della grazia divina, onde l’evoluzione dell’uomo non poteva cominciare se non da uno stato animalesco. Gli altri per negare la degenerazione da uno stato perfetto, negavano anche le tracce evidenti di una condizione sociale alquanto più perfetta, e dimenticavano il principio scientifico che ogni essere in condizioni di esistenze peggiori tende a regredire. — Comprendo pur troppo la difficoltà che per la scienza sociale ha la sparizione dei gruppi sociali primitivi, la quale è aggravata dal fatto che coteste società, che sono le più semplici tra quelle note, non discendono dell’identico tipo; Fuegiani, Boschimani, Tasmaniani, per esempio, appartengono a tre varietà diverse, che presentano altrove diversa struttura sociale, e mostrano con qualche indizio la loro discendenza da quelle. Enorme sarebbe forse una simile difficoltà, se si incontrasse anche in Biologia, se cioè tutti quanti i cosidetti protozoi fossero degenerati da tipi diversi; ma in Sociologia esso può facilmente superarsi per chi segua il vero metodo e prenda le mosse dalle qualità già note dell’unità sociale.
  2. Se ad alcune variazioni economiche preesista già il diritto e magari qualche altro fenomeno sociale umano, non importa qui. Anzi il metodo delle variazioni si adopera appunto nelle scienze fisiche quando e perché non si possono eliminare quei fenomeni, a cui non si attribuisce la causalità. Si tratta solo di vedere se, rimanendo immutati o indifferenti questi altri fenomeni sociali, alle variazioni della circostanza che si suppone come causa, seguano le variazioni del fenomeno che si suppone essere effetto.
  3. Sociologia economica, di prossima pubblicazione.
  4. Non tutti lo presuppongono allo stadio minimo né all’identico stadio del suo sviluppo.