Il Vendemmiatore e la Priapea/L'editore a chi legge

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24 gennaio 2012 100% Raccolte di poesie

Questo testo fa parte della raccolta Il Vendemmiatore e la Priapea


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L'EDITORE


A CHI LEGGE.


Dopo l’edizione fatta pochi anni sono del libro del Perchè, unito alla puttana errante di Pietro Aretino, non sarà forse disaggradevole agli amatori della lingua e della poesia italiana la ristampa delle due seguenti operette, che sono. Il Vendemmiatore, poema in ottava rima di Luigi Tansillo, e la Priapea, sonetti satirico - lussuriosi di Niccolò Franco, contro Pietro Aretino.

Il Vendemmiatore fu reiteratamente stampato in varie città, ma non trovasene alcuna edizione bella e corretta. Questo poemetto ha avuto ed ha tuttora un generale applauso, attesochè in esso, con licenzioso stile e con leggiadría, l’autore ci ha conservata la nozione di quell’uso che praticavasi a Nola sua patria nel tempo delle [p. iv modifica]vendemmie, come leggesi nell’operetta rara e curiosa, intitolata de Nola patria, opusculum, di Ambrogio Leon, medico di professione, stampata a Venezia da Gio: de Rossi l’anno 1514. in folio con figure, al capitolo XIV. del terzo libbro, pagina 58.

Al tempo delle vendemmie, gli abitanti di Nola usavano, o per meglio dire abusavano di ciò che Orazio chiama libertas decembris; arrogandosi la libertà di dire a’ gran signori, ed alle donne qualificate che incontravano, tutte le invettive e le villaníe, di cui la plebe mal’ educata è capace, particolarmente quando è eccitata dall’ubriachezza, e ciò ha dato occasione al Tansillo di comporre il suo graziosissimo poemetto.

La Priapea, contiene 195. sonetti satirico-lussuriosi del celebre Niccolò Franco, e l’esistenza di questa raccolta, in cui ammirasi il vero estro poetico, è appena conosciuta da alcuni pochi bibliografi, ma questi ne hanno [p. v modifica]forse parlato senza averne veduta alcuna edizione; poichè la sola che se ne trova alle altre rime dello stesso autore congiunta, fu fatta da Gio: Ant: Guidone nell’anno 1541. in piccolo formato in ottavo, in carattere corsivo, e senza indicazione di luogo. Il medesimo Guidone, stampò l’anno susseguente il dialogo delle bellezze dello stesso Franco in Casale di Monferrato, onde mi sembra poter da ciò inferire, che anche la Priapea fosse stampata in detta città. Si citano due altre edizioni della Priapea unita alle rime del Franco, l’una del 1546, e l’altra del 1548, aggiungendosi che l’una contiene 225 pagini1.

Ma checchè sia di queste due edizioni (di cui stento a credere che attualmente esistino) l’opera è in se così rara, che malgrado le più esatte [p. vi modifica]ricerche fattene, non si trova che ne facciano alcuna menzione, nè il catalogo Capponi, nè quelli di Smith, di Jackson, di Floncel, del conte di Firmian, del duca della Valliere, del Pinelli, del Crevenna, nè veruno de i cataloghi delle pubbliche vendite di libbri fattesi in Parigi nel corrente secolo; come pure non trovasene alcuna edizione nella biblioteca del Re di Francia, nè in quella del conte d’Artesia2.

La ristampa dunque d’un libro sì raro deve interessare gli amatori, essendo questa copiata e corretta sull’originale del 1541. che fu comprato l’anno 1789 alla vendita de’ libbri di [p. vii modifica]Mr. d’Hangard, come può vedersi nel di lui catalogo al n°. 1321. Questa è la medesima copia che apartenne a Sandras, e dopo a Randon de Boisset, nel catalogo de’ quali può riscontrarsi, ed ho creduto necessario di ciò avvertire, perchè trovandosi lo stesso libbro su’ tre cataloghi differenti, non credasi esservene tre copie, mentre quella ch’io cito, e di cui mi son servito, è la sola copia che esista.

La Priapea piacerà a’ curiosi, non tanto per la poesía, quanto per certe particolarità istoriche che vi s’incontrano, come ne’ sonetti 55. e 79., ove si parla della barbara azione di Pier Luigi Farnese, figlio del pontefice Paolo III. risguardante il vago giovine Cosimo Gheri, Pistojese, in allora Vescovo di Fano.

Questi due sonetti d’un autore contemporaneo, confermano autenticamente la sincerità de’ due ottimi istorici Fiorentini, Benedetto Varchi, e Bernardo Segni, che nello stesso modo [p. viii modifica]modo raccontano questo atrocissimo avvenimento.

Sulla vita e sulle opere di Niccolò Franco, il lettore può consultare il Crescimbeni, il giornale de’ letterati d’Italia scritto da Apostolo Zeno, le suaccennate annotazioni dello stesso Zeno alla biblioteca italiana del Fontanini, il Menagiana con le note di Bernardo de la Monnoye, e la vita di Pietro Aretino scritta dal Mazzucchelli.

L’unica particolarità ch’io credo dover accennare sul Franco si è, ch’egli fu condannato ed impiccato in Roma nell’anno 1570. sotto il pontificato di Pio V. e tal condanna fù originata sicuramente dalle di lui satire ed invettive contro la corte di Roma, e particolarmente per aver egli autenticato il primo in istampa il fatto scandaloso che poc’anzi accennai, e non già dalle satire contro Pietro Aretino, come rischiara benissimo il sudetto Apostolo Zeno nelle sopracitate annotazioni.

Note

  1. Vedasi quanto ne dice Apostolo Zeno nelle sue annotazioni alla biblioteca dell’eloquenza italiana del Fontanini, tomo primo, pagina 218, colonna seconda.
  2. I sudetti cataloghi sono molto copiosi, le due sudette biblioteche sono assolutamente delle più abbondanti e delle meglio fornite in ogni genere, onde non trovandosi nè negli uni nè nelle altre le sudette due edizioni, sempre più mi confermo nella mia incredulità sulla loro attuale esistenza, e tutto al più posso credere che il rigore dell’inquisizione ne abbia fatto supprimere ogni e qualunque copia.