Il Tesoro (Latini)/Libro V/Capitolo I

Capitolo I. Qui comincia il trattato delli serpenti, e loro natura.

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Brunetto Latini - Il Tesoro (XIII secolo)
Traduzione dalla lingua d'oïl di Bono Giamboni (XIII secolo)
Capitolo I. Qui comincia il trattato delli serpenti, e loro natura.
Libro V Libro V - Capitolo II
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Capitolo I.


Qui comincia il trattato delli serpenti, e loro natura1.


Serpenti sono di molte generazioni2, e hanno diverse nature3, ma tutti serpenti sono di fredda natura4. E non fiedono, se prima elli non sono riscaldati, e però nuoce di loro più il veleno di dì che di notte5, perchè di notte si ricoglie e [p. 132 modifica]s’avvolge per la rugiada6, e tutto verno giacciono nelle loro tane7, e la state n’ escono. Tutti i veneni son freddi, però addiviene che l’uomo n’ha paura, quando egli n’è ferito, però che l’uomo è di calda natura8, e però fugge la freddura del veneno. Egli è appellato veneno però che egli entra dentro dalle vene, e non avrebbe podere di malfare se non toccasse lo sangue dell’uomo, e quando il tocca, tutto l’arde9 infino che l’uccide, se non vi si fa argomenti10.

Le nature dei serpenti son tali, che quando egli invecchia, li suoi occhi divengono torbi e tenebrosi11, perchè elli sono coperti, ed egli s’il conosce bene12. Ed allora dimagra13 tanto, che la [p. 133 modifica]sua pelle gli è molto grande e larga14, ed allora egli entra per15 forza tra due pietre16, e spoglia la sua pelle vecchia17, e diviene giovane e fresco, e di buono colore18, e ritornagli il buono vedere19, e mangia20 finocchi per avere chiara veduta. E quando elli vanno a bere, elli lasciano il veneno in alcuno luogo sicuro21. E la sua bocca è piccola22, e han la vita nel capo; chè s’egli è riciso, e rimanga pure due dita, non muore23, e por ciò mette tutto il suo corpo in difesa del capo, [p. 134 modifica]e per la grande guardia ch’egli fa del capo non vede guari bene24. E non ha gli occhi nel capo, anzi gli ha dallato dagli orecchi; e non vede guari bene dinanzi, ma vede ben traverso, e se è ferito tra ’l capo e ’l collo non può andare se non poco. E s’egli mangia di corpo d’uomo a digiuno si more.

E nascono due uova, e poi che le serpi hanno fatte le uova, sì le covano sotterra, e nascono di quelle uova, sì come gli uccelli25.

  1. Il t (che continua il libro IV.) De toutes manieres de serpens.
  2. Corretto molta generazione, in molte generazioni col ms. Vis. e col t, de maintes generacions.
  3. Il t, ed il ms. Vis. tant comme il sont devisè de manieres, ont il diverses natures.
  4. Il t generaument tuit serpent sont etc.
  5. Corretto esce di loro, che è pure nel ms. Vis. in nuoce, col t: nuit li venins d’eulx.
  6. Il t: se refroident il en eulx tout coiement por la fruidor de la rousée. Il ms. Vis. si raccoglie e s’avviluppa. Corretto si raccoglie e fa bolge, in si raccoglie e s’avvolge, come opinò anche il Sorio
  7. Il t en lor niz. Il ms. Vis. cave.
  8. Il t: l’ome qui est chaus, et de nature dou feu. Cinque codici del Chabaille: l’ame qui est chande. Ammira nuovissima psicologia!
  9. Il t: s’eschaufe et art dedanz. Il ms. Vis. concorda colle stampe.
  10. Se non vi si fa argomenti, giunta del pietoso Bono che è pure nel ms. Vis.
  11. Sont plain de tenebres.
  12. Perch’elli sono coperti, ed egli si ’l conosce bene. manca al t. È nel ms. Vis.
  13. Il t, ed il ms. Vis. ele jeune longuement, et se garde de mangier tant que ele s’enmaigrist.
  14. Il t: et sa piaus est large et pleniere en son dos. Ecco di nuovo il pleniere, onde la Crusca fece piniere!
  15. Par fine force, frase stereotipa di ser Brunetto.
  16. Il t: en l’estroit de II pierres, ou de II arbres fourchies.
  17. Il t: sa vielle escaille.
  18. E di buono colore, manca al t.
  19. Il t: et bien veanz. Il ms. Vis. con buona veduta.
  20. Corretto mangiano, in mangia, colla grammatica, e col t ele use fenoil. Volendo conservare il plurale, che è pure nel ms. Vis. bisognava trasportare il punto prima di e mangiano.
  21. Il t: en aucun leu repostement. Il ms. Vis. concorda colla stampa.
  22. E la sua bocca è piccola, il ms. Vis. la sua voce, manca al t che invece ha et doute home nu; et se ele manjue les crachaz d’home jeun, ele muert. Bono riporta queste parole più sotto. Che in luogo di bocca debbasi leggere boce?
  23. Il t: que se la teste eschape vive o II dois seulement de son cors, ele vit, et jà por ce ne muert.
  24. E per la grande guardia ch’egli fa del capo, non vede guari bene, manca al t. È nel ms. Vis.
  25. A compiere il trattato dei serpenti, qui Bono segue con dottrine che mancano al t il quale invece recita: tuit serpent ont corte veue. .... Ont il plus preste l’oïe que la veue. Ele maine la langue plus tost que nule chose vivant; et por ce cuident maintes gens que il ait III langues; mais ce ne est que une, et ses cors est si moiste, que neis la voie par où ele va designe par sa moistor. Et porce que serpens use ses costes en leu de jambes, et l’escaille en leu des ongles, avient il que se ele est ferue en aucune partie de la gorge, à la fin dou ventre, ele pert sa force en tel maniere que ele ne puet courre si comme ele soloit. Il ms. Vis. ha la variante di Bono, mutando: egli non vede per traverso se poco sì: tra il capo e ’l corpo: mangia di cosa che sia del corpo dell’uomo.