Il Tesoro (Latini)/Libro III/Capitolo IX

Capitolo IX. Qui dice come l’uomo dee fornire la sua magione

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Brunetto Latini - Il Tesoro (XIII secolo)
Traduzione dalla lingua d'oïl di Bono Giamboni (XIII secolo)
Capitolo IX. Qui dice come l’uomo dee fornire la sua magione
Libro III - Capitolo VIII Illustrazioni al Libro III
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CAPITOLO IX.


Qui dice come l’uomo dee fornire la sua magione1.


Quando la tua magione è compiuta e fornita delli suoi edificii, secondo lo stato del luogo e del tempo, tu dèi fare camere2 e sala, là ove l’ampiezza della casa ti mostra che meglio stia. E se [p. 68 modifica]penserai di molino, di forno, di vivaio3, e di columbaia, e di stalla4 di pecore, e di porcelli, e di galline, e capponi, e d’oche, e d’anitre5; e isceglieraile, secondo che ’l mastro insegnerà qui innanzi nel capitolo della natura degli animali.

Ma alla magione6 conviene vedere se ’l tempo e ’l luogo è in guerra o in pace, e se ella è dentro alla città o dilungi da gente. Chè quelli d’Italia, che spesso guerreggiano tra loro, si dilettano di fare torri e alte magioni di pietre molto forti7. Se ciò è fuori delle cittadi8, e’ fannovi fossi e palancati, e mura e merli, e ponti levatoi, e porte con cateratte. E fornisconsi di pietre, e di mangani, e di saette, e d’ogni fornimento che a guerra appartiene, per offendere, o per difendere, per la vita degli uomini dentro e di fuori9 mantenere. [p. 69 modifica]Ma li Franceschi fanno magioni grandi e piene dipinte10, e belle camere11 per avere gioia e diletto, senza noia e senza guerra: e però hanno eglino miglior fare prati, e verzieri, o pomieri in tutti i loro abitacoli, che altra gente: la quale è cosa che molto vale a diletto d’uomo.

E sì dee avere lo signore grandissimi mastini per guardia dello sue pecore12 e cani piccioli per guardia della sua magione. E dee avere levrieri, e bracchi, ed uccelli per uccellare e per cacciare13, quando volesse a ciò intendere per suo sollazzo. E sia la magione fornita d’ogni cosa ch’è mistiero alla cucina ed a tutte altre bisogne, secondo che al signore si conviene. E la famiglia sia bene ordinata, e insegnata a fare quello ch’è da fare, sì che ciascuno abbia suo officio dentro e di fuori, in tal maniera che ’l signore sia maestro14 sopra tutti, e che veggia ispesso come vanno le cose di sua magione, sì che egli15 possa me[p. 70 modifica]nare onesta vita16, alla maniera che il maestro insegna qua innanzi nel libro delle virtudi.

Ma come il signore dee guardare il suo podere, e com’ egli dee fare lavorare le sue terre e le sue vigne, e piantare arbori, e seminare, e ricogliere, e guardare sue biade, e tosare le sue pecore, e lo latte e formaggio17, e nudrire poledri e cavalli18, e crescere suo mobile19, lo maestro non ne dirà ora più che detto n’abbia, perchè l’uno lo terrebbe a desdegno, e l’altro ad avarizia20. E perciò egli lascia questa materia, e ritorna al suo conto, cioè a divisare la natura degli animali. E primieramente delli pesci, che prima furon fatti, secondo l’ordine delli sei giorni.

  1. Garnir sa maison, et de queles choses.
  2. Mutato camera in camere, col t chambres.
  3. Corretto vinaio in vivaio, col t viviers, e colla Crusca.
  4. Corretto e di stalla, e di pecore in di stalla di pecore, col t estable à barbiz et a porciaus'.
  5. Aggiunto e d’anitre, col t et d’anetes, que tu esliras.
  6. Il t mais en maisonner, colla variante di sei codici del Chabaille maison.
  7. Il t tours, et hautes maisons de pierre. Corretto perciò torre in torri, o altra magione in e alte magioni.
  8. Leggono le stampe molto forte, cioè fuori dalla cittade: e fannovi ecc. Aggiunto se, e mutata l’interpunzione col t et se ce est hors de vile, il font fossez ecc.
  9. Corretto immantinente in mantenere, col t maintenir.
  10. Le stampe magioni grandi e piniere dipinte. Corretto col t maisons grans, et plenieres, et peintes. La Crusca ha la voce piniera, con questo bellissimo esempio. Vedi Illustrazione.
  11. Aggiunto e belle camere, col t et belle chambres por avoir joie et delit.
  12. Il t por garder ses bestes.
  13. Il t por vener.
  14. Il t soit frans et maitres.
  15. Mutato quelli in egli, col t si que il puisse.
  16. Il t honestement selonc son estat.
  17. Le stampe e guardare sue biade, e tosare sue pecore, e lo latte e formaggio. Manca un verbo innanzi latte e formaggio, dopo il tosare, non potendo più reggere il guardare. Il t dice correttamente: et en gorder son blè, et les toisons de ses oeilles, et lait, et formages.
  18. Mutato di in e, col t et en norrir polains, et chevaus.
  19. Il t son mouble, et son chatel.
  20. Il t et li autre diroient que ce servit avarice.