Parte I

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II
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IL DIO DEI VIVENTI





Iddio non è Dio del morti, ma Dio del viventi.

Marco, XII.



Le cose erano andate come la famiglia Barcai sperava. Il fratello maggiore, Basilio, scapolo ma padre di un figlio illegittimo, era morto senza lasciare testamento. Così i suoi beni tornavano al fratello minore Zebedeo; il patrimonio Barcai si ricomponeva come ai tempi del vecchio nonno il quale aveva costretto due suoi figliuoli a farsi preti e una figlia a non prendere marito perchè i suoi beni non andassero divisi.

E la tradizione prometteva di continuare perchè Zebedeo non aveva che un figlio e la gente diceva che quel figlio era rimasto unico per volontà dei genitori [p. 2 modifica]nella speranza appunto che lo zio morisse scapolo.

Le cose erano dunque andate come si prevedeva e la gente, data la tradizione dei Barcai, non si meravigliava della poca coscienza di Basilio, il quale non aveva lasciato nulla al figlio, e che d’altronde era morto d’improvviso d’un male al cuore da lui sempre trascurato.

Nonostante l’eredità la sua morte aveva impressionato profondamente il fratello, col quale si amavano sempre come da bambini e si aiutavano negli affari e nelle vicende della vita. Abitavano la stessa casa divisa in due parti eguali col cortile in comune: una parente povera faceva i servizi a Basilio e poichè era molto vecchia la moglie di Zebedeo l’aiutava.

La sera dopo il funerale Zebedeo uscì di casa tutto incappucciato e andò dall’amica del fratello.

Il suo pensiero fisso era di aiutare in qualche modo lei e il ragazzo: la sua coscienza glielo imponeva nettamente.

La donna abitava non troppo distante, [p. 3 modifica]in una casetta di proprietà del morto: anzi Zebedeo ricordava che la relazione peccaminosa era nata appunto dal fatto che lei e il marito, fabbro ferraio, tenevano da molti anni la casa in affitto; un giorno l’uomo decise di andare in America in cerca di fortuna e durante la sua assenza la moglie si consolò col padrone di casa.

Avvertito da lettere anonime il fabbro era tornato col proposito di spaccare la testa col suo martello ai due amanti; ma in viaggio lo aveva colto una paralisi alle gambe; la gente diceva per opera d’una malia della moglie.

Il fatto sta ch’egli s’era fermato nel paese di sbarco dove con l’aiuto dei quattrini portati dall’America aveva aperto un negozio di ferramenta che gli rendeva molto.

Di tanto in tanto scriveva lettere violente alla moglie minacciando di ucciderla, poi non si faceva più vivo. [p. 4 modifica]