Il Canzoniere (Bandello)/Alcuni Fragmenti delle Rime/CLXVIII - Dolci aure, che con lievi penne andate

CLXVIII - Dolci aure, che con lievi penne andate

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CLXVIII - Dolci aure, che con lievi penne andate
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CLXVIII.

Sonetto pastorale.
        Alle dolci aure Delio pastore offre ghirlande aulenti.


Dolci aure, che con lievi penne andate
     L’aria scorrendo, ed un concento grato
     Tra gli alti boschi, e selve in ogni lato
     4Temprando il caldo dolcemente fate:
Queste ghirlande vaghe ed odorate,
     Che di bei fior conteste avea donato
     Clitora al suo pastor sì caro e amato,
     8Delio su quest’altar v’ha consacrato.
Temprate, prego, il fier nocivo ardore,
     Che tiene il mar, la terra, e l’aria ardente,
     11Or che Febo raccende al cane il petto.
E mentre il grano ei sparge alle vostr’aure,
     La paglia, e ’l loglio misero, e nocente
     14Scegliete sì che resti puro e netto.

Note

V. 1. Lievi, volanti.

V. 9. Il fier ardore nocivo della canicola di cui al v. 11.

V. 11. Febo, il Sole riscalda il petto al Cane: al Grande e al Piccolo Cane, le due costellazioni, che segnano il periodo estivo detto appunto canicolare (24 luglio-25 agosto), dei più forti calori.