I morti d'Inghilterra

inglese

Felicia Hemans 1811 1868 Giacomo Zanella Indice:Versi di Giacomo Zanella.djvu poesie letteratura I morti d'Inghilterra Intestazione 28 dicembre 2011 100% poesie

Questo testo fa parte della raccolta Versi di Giacomo Zanella


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I MORTI D'INGHILTERRA.

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della Stessa.





 
     Signori dell’Oceano,
Ove dormono i vostri incliti morti?
     Ov’è la tomba olimpica
4Che la gloria poneva a’ vostri forti?

     Stranier, gli abissi naviga;
Spandi le vele tutte quante a’ venti;
     Foresta o mar non mormora,
8Che non ricovri d’Albïon gli spenti.

     Allato alle piramidi,
Là di Sïene sull’adusta landa
     Atroce il sol rifolgora,
12E l’immobile palma ombre non manda;

     Sull’arsa landa assiduo
Incomba il sol di mezzo a’ firmamenti;
     D’un pieno giorno al termine
16Là d’Albïon riposano gli spenti.

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     Romoreggiando infuria
L’uragano dell’Indo in sulla foce;
     De’ tigri nelle tenebre
20Esterrefatto il Gange ode la voce;

     Tigri, uragani infurino;
Più suon non v’ha che i Mani altrui sgomenti
     Tocco il sereno vespero,
24Là d’Albïon riposano gli spenti.

     I tuoi deserti, America,
Precipitando la fiumana assorda;
    Acute frecce incoccano
28Truci i Selvaggi sulla tesa corda;

    Fischino i dardi: allaghino
L’immenso piano i turgidi torrenti;
     Fornito il giorno e l’opera,
32Là d’Albïon riposano gli spenti.

     De’ Pirenei sul vertice
Nevi e foreste il turbine tormenta;
     Divelti rami e stipiti,
36Come foglie di rosa, in alto avventa;

     Le nevi aggiri il turbine,
Getti schiantate le foreste a’ venti;
     In Roncisvalle vinsero;
40Là d’Albïon riposano gli spenti.

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     A’ marinari orribile
Nel gelato Oceàn scende ia sera,
     Quando il naviglio accerchiano
44Torpidi i ghiacci e fitto il ciel si annera;

     Premano ghiacci e tenebre;
Già con bandiera ed albero i valenti
     La loro via fornirono;
48Anche là d’Albïon dormon gli spenti.

     Giganti dell’Oceano,
Industri eroi, guerrieri e marinari,
     I picchi la piramide,
52La vostra fossa son le sabbie e i mari.

     Stranier, gli abissi naviga;
Spandi le vele tutte quante a’ venti;
     Foresta o mar non mormora,
56Che non ricovri d’Albïon gli spenti.