Gynevera de le clare donne/1. Proemio e dedica

1. Proemio e dedica

../Prefazione ../2. De Theodolinda figliola de Garibaldo Re de' Bavari IncludiIntestazione 31 luglio 2010 75% saggi

Prefazione 2. De Theodolinda figliola de Garibaldo Re de' Bavari


[p. lix modifica]

GYNEVERA

DE LE

CLARE DONNE

[p. 1 modifica]Ne la mia affectionata mente, Gynevera Sphorza illustre Madonna, essendo spesso cum dolceza stimolato, per benignità del tuo magnifico aspecto et virtute, che ingrato essere non debba a la aparente estimatione, che hai per tua mansuetudine facto di me da la adoloscente mia aetate fin a la gioventù presente, ho preso piacere, in dolce fatica del fructo del mio obtuso ingegno, scrivere del valore de alcune excellente donne, che, secundo ne li nostri Anali trovo et per audito de optimi ingegni de reverenda fede, quasi, molte, se può dire, a la nostra [p. 2 modifica]aetate cum excellentia vixe[ro]: le quale certo non sono manche degne di poema et de hystoria che de le antique et gentile da preclari scriptori, per aeterna memoria de loro facti, exaltate. Et tanto più voluntieri a la presente fatica me dispono, quanto sei degna essere in supremo loco fra loro colocata per le tue optime conditioni, per le quale picoli et grandi plaudendo gridano: Gynevera, Gynevera tuo odorifero nome. Non è da maravigliare perhò de tanta tua gloria, per che prima li Cieli te hano creata de caste beleze piene de gratia singulare, prudente et costumate et figliuola già de Alexandro Sphorza clarissimo principe et de la disciplina militare Imperatore praestante, quanto al presente seculo fusse già mai, in forma che il nome latino et il Sphorzesco sangue aeternamente cum summa laude et gloria perillustrati sono. Tu sei ad contento del Bolognese populo copu lata al più felice Cavaliero del mondo, [p. 3 modifica]Joanne Bentivoglio secundo, strenuo in arme, Gubernatore generale Ducale de le gente d’arme et Senatore perpetuo, primo de tanta illustre cità, quanto è la nostra, grato a tuti i pontentati Italici, li quali a prova l’uno de l’altro desiderano honorarlo existimando la sua virtute, auctorità et reputatione a loro de non poco fomento, come in effecto se è veduto ne la cruda guerra del nostro Inclyto Duca Hercule, che per la serenissima liga presentandose lui prima in Ferrarese, nel pore li bastioni in difesa del Ducal Stato de quel Signore contro la superba invasione de le potente copie Venete, ne prese, ad terrore de li inimici, de victoria optima speranza.

Poi in Mantuana, ne la aquisita Asola, oppido fortissimo et bello, e ne l’altre terre di Bressana dimostrò grandeza de animo in forma che ’l suo nome, cum degna gratia et laude de Alphonsio de Aragonia Capitanio savio et excelso del florentissimo esercito, [p. 4 modifica]atinse le stelle. Hai anchora havuto de tanto marito, gloriosa Madonna, angelica sobole de sexdeci figliuoli, di quali cinque (zoè: Hannibal, Cornelio, Lodovico, Donina et Isota) lassando, chi in fasse et chi in puerile aetate la mortal vita, andarono a la aeterna, dove, ornati de girlande de fronde de Gynepro per il materno nome, triumphando nel choro de li Angeli orano per te la Maiestà divina, et Quella in angelica voce magnificano cantando oxanna. O quanto questo a ti fia celeste et divina gratia, per che tu puoi dire havere già la dextra mano nel regno del cielo!

Del residuo di viventi tuoi ornatissimi figliuoli, hai per il sexto Biancha, maritata in Nicolao Rangone nobilissimo Conte et de la nostra illustre Republica felice Capitaneo; septimo figliuolo Francesca, quale fu copulata a Galeotto Manfredo virtuoso principe de Faenza; ottavo figliuolo Hannibal secundo mio signor Compatre, [p. 5 modifica]quale avanti lo illustre sepulcro del Sanctissimo Dominico fu posto ne l’ordine equestro da Christierno Re de Datia et poi, cum molta gloria et triumpho de tuta la cità nostra, matrimonialmente se congiunse cum Lucretia, savia figliuola dell’alto Duca Hercule Estense, come difusamente habiamo scripto ne l’opera de lo Hymeneo: nono figliuolo è Lionora moglie del futuro successore del paterno stato Ghiberto, de la cità nostra magnifico Duca d’arme et figlio primo de Marco Pio splendido Signor de Carpo; decimo figliuolo, Antonio Galeazo apostolico Prothonotario reverendo et munificiente; undecimo, Camilla egregia vergene, la quale a li servitii del celeste principe nel monastero de Sancta Clara se è renclusa, che a ti sia cumulo de divino thesauro; duodecimo figliuolo, Violante, consorte de Pandolpho Malatesta de Arimino felicissimo principe, nel quale già se iudica le glorie de’ suoi [p. 6 modifica]progenitori; el terzodecimo, Alexandro ornato de militare splendore da Alphonsio Duca de Calabria, sponso de Joanna figliuola già de Roberto Malatesta Principe de Arimino, quale cum diva gloria fu uno fulghure de Marte al mondo; quartodecimo, Laura, che come lauro verdegia sempre de virtute et costumi; il quintodecimo figliuolo, Hermes, che in li suoi puerili anni ostende benignitate et gratia de futura celsitudine; el sextodecimo figliuolo è Isota secunda, clarissima fanzuletta sponsa in Ottaviano già primo genito del Conte Hieronymo de Riario, Signore inclito de Imola et de Furlì citate in Flaminia de non poca importantia per li comuni stati.

La natività di quisti toi figlioli, certo non è manco presso noi iocunda per loro futura alteza, et augumento del felice nome Bentivoglio, che fusse in Creta quella de Jove, il quale da le Nymphe fu in rose et viole alevato [p. 7 modifica]et nutrito in tante delicie, secundo è narrato da poeti, che mai fu più beato nascimento. Li homini, le donne et li fanzuli duncha iustamente, come suo simulacro, te mirano et contemplano et pensano servirti exaltando il tuo generoso nome et la beatitudine del tuo fecundo ventre, perchè oltra le narrate conditione li strenge la dolceza de le tue parole nel consigliare prudente, la gratiosità di costumi, la affabilità, la mansuetudine, la pietate, la religione et il liberale tuo servire cum la magnitudine de l’animo, et finalmente la discreta pompa de omne ornamento et reale prestantia, in modo che la cità nostra in ogni canto splende più che le geme et l’oro: onde, secundo donna, non sei in alcuna parte inferiore a le ineffabile virtù del tuo sangue et del tuo illustre consorte. Che debbo io dunque fare, essendo de tante tue excellentie infiammato, se non afaticare la mano et l’ingegno in cosa gentile, [p. 8 modifica]per gratificare la tua benigna mente a tua aeterna laude in exemplo de qualuncha donna vorà conseguire honore, lassando de artificiare li visi loro la continua cura del vano et lasivo spechio, molte volte inquinatore del buon nome, che così facendo, nel termine de sua vita, cum benigna fama lassarano il mortal velo et andarano fra li beati spiriti de le famose donne ad fruire quella sempiterna patria, dove è gaudio senza fine? Ad tuo diporto duncha, excelsa mia Madonna, gustarai la muliebre gloria, secundo la mia devota musa a la tua Signoria, a ciò che presso li altri tuoi piaceri, quando serai levata da le cure de la tua splendida famiglia et del tuo stato, ne possi in recordode la mia observantia verso la tua excellentia et gloria del muliebre nome, prendere qualche dilecto. Che ’l summo et omnipotente Principe ne guidi l’ingegno et la mano a la nostra fidele provincia, cum la gratia [p. 9 modifica]tua felice et cum consiglio de la mia devota musa, la presente opera Gynevera intitulando ad aeterna tua memoria nel 1483.....