Guelfi, il gran prence nobil di Sterricco

Anonimo

Aldo Francesco Massera 1916 Indice:AA. VV. – Sonetti burleschi e realistici dei primi due secoli, Vol. II, 1920 – BEIC 1928827.djvu sonetti Guelfi, il gran prence nobil di Sterricco Intestazione 23 luglio 2020 25% Da definire

Mandarti poss'io 'l sangue, 'n una secchia Millitrecento cum trentatri anni
Questo testo fa parte della raccolta XXV. Anonimi
[p. 63 modifica]

VII

Ammonisce i guelfi a fuggire la potenza di Cangrande della Scala.

Guelfi, il gran prence nobil di Sterricco
poi c’ha ’l gran Can raccolto in le sue braccia,
convienvi allontanar, ché con gran traccia
4segui serete presto dal Diatricco.
E chi ci rimarrá tal avrá stricco,
che Morte no i torrá forte coraccia;
ma, come serpi l’un l’altro si straccia,
8si mal messo será qual è piú ricco.
Questa sentenzia vèn da Dio celeste:
ché voi e ’l vostro chiamar re Roberto
11lo mondo avi con crudeltá disperto.
Ma’l santo imperio, c’ha ben l’occhio averto,
vuol dar a’ suoi fedei gioiose feste,
14e farvi in oriente aver gran peste.