Dubbio XXIX

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DUBBIO XXIX.


    Fottando un frate a gambe in spalla, un tratto,
Con un palmo di cazzo, un abadessa
Dal gran piacere in paradiso astratto,
Non conosceva il tondo dalla fessa:
Onde spinto da furia com’un matto,
Nel tondo avendo la sua lancia messa
Disse: oh che dolce di peccar cagione!
Utrum s’il cazzo suo fu buggerone?


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RISOLUZIONE XXIX.


     D’infamia non si dee, dice Jasone
Nè d’altro juxta legem, incolpare
Un mentecato, che non ha ragione
Nè di coglionerie possi accusare:
Onde il cazzo del frate buggiarone
In conto alcuno si potrà chiamare,
Quia stando fuor di se, sol per trastulo
Cacciò il suo cazzo all’abadessa in culo.