Licenza

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Atto terzo

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LICENZA

Che le sventure, i falli,

le crudeltá, le violenze altrui
servano in dí sí grande
di spettacol festivo agli occhi tui,
non è strano, o signor. Gli opposti oggetti
rende piú chiari il paragon. Distingue
meglio ciascun di noi
nel mal, che gli altri oppresse, il ben ch’ei gode:
e il ben, che noi godiam, tutto è tua lode.
A morte una innocente
mandi il Trace inumano; ognun ripensa
alla giustizia tua. Frema e s’irríti
de’ miseri al pregar; rammenta ognuno
la tua pietá. Barbaro sia col figlio;
ciascun qual sei conosce
tenero padre a noi. Qualunque eccesso
rappresentin le scene, in te ne scopre
la contraria virtú. L’ombra in tal guisa
ingegnoso pennello al chiaro alterna:
cosí artefice industre,
qualor lucida gemma in oro accoglie,
fosco color le sottopone; e quella,
presso al contrario suo, splende piú bella.
          Aspira a facil vanto
     chi l’ombre, onde maggior
     si renda il tuo splendor,
     trovar desia.
          Luce l’antica etá
     chiara cosí non ha,
     che alla tua luce accanto
     ombra non sia.